Cherchez la femme
25 Maggio 2007


«Cherchez la femme» sostenevano una volta (in ordine d'importanza) i commissari di Polizia e quelle vecchie zie tanto care a Leo Longanesi (il quale sperava da loro la salvezza dell'Italia) ed a Alberto Arbasino. Che ne ha fatto un punto ricorrente delle sue memorie. Per dire che, in fin dei conti, erano meglio loro delle bisnipoti di sempre. Personalmente credo che avessero ragione soltanto i commissari di Polizia.
Questa volta la scena non è quella del rimpianto politico o domestico, né quella di un delitto che richiede la ricerca di un colpevole.
Questa volta la «femme» la conosciamo prima delle indagini, non è un'immagine astratta fatta di rimpianto.
È il volto reale di una persona che s'è affacciata sulla scena politica, mandata avanti da Silvio Berlusconi a mettere il cappello sopra una sedia che potrebbe diventare la poltrona di leader politico di Forza Italia, o addirittura quella di Palazzo Chigi.

Questa «femme» apparsa nello splendore della sua bellezza e nel fascino della messaggera che parla non soltanto a titolo personale, ma addirittura per volere del suo «conducator», si chiama Michela Vittoria Brambilla, ed è diventata in breve lo spauracchio di tanta gente.
Perché ieri Luca Cordero di Montezemolo ne ha dette tante da Confindustria al punto da irritare lo stesso Cavaliere che avrebbe dovuto soltanto applaudirlo?
LCM s'è buttato nell'arena politica perché ha mangiato la foglia. Ha compreso che Silvio ha già scelto un erede fuori dal gruppo storico di Confindustria, ha scelto addirittura una donna: la signora Brambilla.
E così giù con la lista delle cose che non vanno. Mentre Silvio con saggezza epicurea rimproverava a LCM di non aver compreso che quando governava lui tutto andava benissimo, per cui Confindustria avrebbe dovuto sostenerlo e fargli rivincere le elezioni. Berlusconi ha detto, in nome di quella saggezza, che chi è causa o concausa del suo mal «pianga se stesso». Proverbio da vecchia zia, utilissimo per lanciare una pregevole nipote, la signora Brambilla, appunto.

Post scriptum.
Ringrazio quanti sono intervenuti commentando il precedente post sui Bulli over 40.
Prometto di ritornare sul tema. Ho letto bellissime pagine di commento.
La storia del congiuntivo è simbolica.
Per lasciarci per ora con una battuta, si potrebbe dire che molti al congiuntivo, nella classe politica in gran parte sgrammaticata che ci affligge da ambo le parti, hanno preferito l'elogio del condizionale, anzi della condizionale.

Antonio Montanari


2588/07.02.2018