Nuova Giunta, dalle istanze alle stanze del potere

Nata la nuova Giunta in un clima sportivo: ogni assessore ha ricevuto una maglia da calciatore con sopra il proprio nome.
La metà dei consiglieri è rosa. Tutto bene, dunque. Ma l'impressione è che anziché badare alle istanze democratiche (certi malumori sono chiaramente leggibili nel quadro dei voti), si è badato (più di una volta) alle stanze del potere.
Una novità assoluta è l'amica Elisa Marchioni, uomo (pardon) donna di Curia, provenendo dalla direzione della tivù diocesana.
Con una lunga lettera Elisa Marchioni saluta le redazioni di tv, radio ed internet.
E se ne esce con una bella battuta: «In giunta, sono considerata 'in quota' al mondo cattolico, più che a una coalizione».
Bella battuta, perché crediamo sia la prima volta che si pone il «mondo cattolico» come una parte politica ovviamente al di sopra delle parti e dei partiti. Smentendo la storia più recente sul pluralismo dei cattolici in politica. Che non vuol dire che un cattolico li rappresenta tutti.
Pia illusione. Distinguiamo sempre tra Cesare e Dio. E sa Elisa quanti partiti si dichiarano cattolici, oggi in Italia? E poi che cosa intende sostenere, che se avesse vinto il centro-destra sarebbe andata benissimo ugualmente in Giunta?
Le scelte dovrebbe essere chiare. E nette.
Elisa scrive anche: «Non sono mai stata iscritta né vicina ad alcun partito, e più che interrogarmi sul centro-destra o sul centro-sinistra, alla proposta di un impegno in giunta, mi sono chiesta se mi sentivo di tirarmi indietro davanti all’opportunità di operare, da un altro punto di vista rispetto a prima, per le persone e la città».
Cara Elisa, bisogna interrogarsi sulle differenze fra centro-destra e centro-sinistra. Tutto il resto viene dopo.
Capisco la voglia di non scontentare nessuno (la galassia cattolica è infinita). Ma le differenze sono talemente evidenti che se ne parla tantissimo anche a proposito del prossimo referendum...

Rimini, 20 Giugno 2006

Antonio Montanari


2453/23.09.2017