Giustizia cieca

La signora romana Maria Grazia, 34 anni, «aspetta giustizia». Commessa in una catena di profumerie, quando rimase incinta del secondo figlio fu trasferita dal negozio sotto casa dove lavorava, in una sede «molto lontana» dopo aver ricevuto la richiesta di dimettersi. Nato il bambino, esibì un certificato medico sul quale il sanitario aveva sbagliato la data che corresse il giorno dopo. La signora Maria Grazia fu licenziata per frode e falso, come ha detto a «Repubblica» del primo dicembre: «Mi sono rivolta ad un avvocato: sono passati tre anni e ancora non sono stati ascoltati i testimoni».

Lo stesso quotidiano (30 novembre), sotto il titolo «A 85 anni in carcere con il Parkinson», ha riferito il caso di Otello Sandrelli detenuto a Regina Coeli «per scontare una pena di otto mesi dopo aver fornito false generalità». Il Garante regionale dei diritti dei detenuti, Angiolo Marroni, ha segnalato il caso sottolineando come il signor Sandrelli sia affetto anche da problemi cardiaci e si trovi ora al Centro clinico del carcere dopo un ricovero per colica renale all’ospedale di Santo Spirito.

Tralasciamo il resto della notizia (arresto a Firenze, trasferimento a Roma, solidarietà a Regina Coeli di detenuti, personale, agenti, infermieri). Limitiamoci all’idea di questa Giustizia troppo «bendata» anzi cieca, disumana e bifronte, veloce ed attenta per ricchi e potenti, lenta e crudele per Maria Grazia ed ancor più con Otello.

Più il tempo passa e più vediamo disattese le regole fondamentali del vivere civile. I politici spiegano che i problemi sono all’esame delle loro nobili attenzioni. I burocrati offrono mille paraventi: scarsità di organici, mancanza di fondi, intoppi legislativi, colpe remote attribuibili a Galileo Galilei, Cristoforo Colombo, Giuseppe Garibaldi. La mitica gente comune ha altre preoccupazioni, tipo: perché un giocatore africano del nostro campionato non lo si può democraticamente definire «negro di merda»?

Esistono per fortuna anche preti caritatevoli, qualche intellettuale depresso che non s’affanna alle corti dei potenti ma sulle piaghe nascoste dei dolori altrui, oltre a qualche intelligente garante come Angiolo Marroni. Facciamo adunate e manifestazioni per i Diritti dell’Uomo e del Cittadino, manca però il buon senso, quello che non si vende a prezzi scontati o con offerte speciali, in questo orgoglioso Paese che vuol esportare la Democrazia dimenticandosi di realizzarla in casa propria. [940]

Antonio Montanari


1128/Riministoria-il Rimino/Antonio Montanari Nozzoli/04.12.2005