Federico Fellini il pio

C’è uno strano fenomeno in città. Nessuno si accorge delle crisi mistiche di un critico d’arte, anzi di un «filosofo dell’arte» come si qualifica lui stesso. Tutto dev’essere concesso e permesso a tutti, beninteso (nei limiti della legge). Ma possibile che non ci sia qualcuno capace di dare consiglio al nostro pensatore per fargli risparmiare castronerie come quella che s’è letta in un foglio gratuito, dove le sue opinioni sono apparse in occasione della mostra di disegni di Fellini, a proposito delle sue (di Fellini) famose e formose «donne». Questo «filosofo dell’arte» ha voluto dimostrare che l’idea felliniana della donna è (cito a memoria, e quindi con riferimenti vaghi di cui mi scuso) archetipica, universale ed in quanto tale «cattolica».
Povero Federico, ridotto a chierichetto portamessali. Ma povero anche il nostro «filosofo dell’arte» che, istruito male da maestri integralisti, non riesce a distinguere l’oggetto del desiderio dalle immagini sacre.
Che certi maestri appunto integralisti mirino a conquistare il palcoscenico per poi soggiogare gli spettatori, succede da che mondo è mondo. Ma signori, abbiate un poco il senso del ridicolo e spiegate al vostro allievo affetto da turbe mistiche che una cosa è la verginità ed un’altra l’ossessione erotica di Fellini che, per quanto possa essere universale, non ha nulla in sé per farsi definire cattolica. A meno che non si tratti di un nuovo corso scientifico (dell'Istituto di Scienze Religiose!) della Chiesa cittadina.

L’immagine a fianco è ripresa da http://www.robertaweb.com/
Per un'altra immagine felliniana con Mastroianni.


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974/11.08.-02.12.2004
/http://www.webalice.it/antoniomontanari1/comm/2004/fellini.974.html/
il rimino - riministoria - antonio montanari nozzoli