Alessandro Serpieri, fisico riminese

Nel 1700 era via dei Martinelli, dal nome dei nobili proprietari di un palazzo ove il 30 giugno 1798 morì il «cittadino» (nonché abate) Aurelio De' Giorgi Bertòla. Nel secolo successivo fu conosciuta come via San Simone, dalla chiesa di San Simone e Giuda (o Santa Croce Nuova). In quella strada nel 1871 si trasferirono i sette fratelli Pascoli (dice il falso la lapide municipale della piazzetta delle poveracce, legata invece ad un evento del 1877), in «uno stabile interno» che si componeva del pianterreno e del primo piano», e che dovrebbe corrispondere al civico n. 17, lo stesso della casa ove Alessandro Serpieri, al quale dal 1894 è intitolata la strada, trascorse la sua infanzia.
Alessandro Serpieri fu scienziato dai molteplici interessi, attento agli studi di fisica, astronomia, meteorologia, sismologia e filosofia. Nacque a San Giovanni in Marignano nel 1823. Frequentò le scuole a Rimini, Urbino e a Firenze. Iniziò l'attività di insegnante a vent'anni, proseguendola ininterrottamente sino alla morte, avvenuta nel 1885. Appartenne all'Ordine degli Scolopi. Si occupò anche di problemi didattici.
Alla figura di Alessandro Serpieri Rimini dedica ora un convegno ed una mostra che possono essere occasione per scoprire una figura nota soltanto a pochi specialisti, in occasione del 150° anniversario della nomina di Serpieri a professore di Fisica presso il Collegio degli Scolopi ad Urbino. Nel 1848 fu ordinato sacerdote, associando l'attività scientifica a quella di educatore. Formò, come ricorda il suo discendente ing. Alessandro (che si occupa con acutezza ed intelligenza di studi storici, noti anche ai nostri lettori), «generazioni di allievi destinati talvolta a divenire illustri, come Giovanni Pascoli».
Varide Nanni e Giulia Vannoni, insegnanti del liceo riminese a lui intitolato, sottolineano che i contributi più significati di Serpieri sono nel campo fisico, soprattutto a livello divulgativo. Un suo testo del 1882 sul «Potenziale elettrico», fu tradotto in vari Paesi europei. Serpieri effettuò anche ricerche sui terremoti, documentate da circa 40 mila fogli conservati all'Osservatorio Ximeniano di Firenze. Suo fu anche un progetto di applicare il telegrafo al servizio della meteorologia. Nel 1850 fondò il primo osservatorio meteorologico delle Marche che funziona ininterrottamente da allora.
Il Convegno, intitolato «Alessandro Serpieri scienziato riminese», si svolgerà al Museo della Città (in via Tonini, 1) venerdì 22 marzo alle 14 e sabato 23 alle 9. Venerdì, F. Vetrano parlerà della strumentazione scientifica d'interesse storico; G. Dragoni di A. Righi e della fisica italiana dell'800; G. L. Masetti Zannini delle carte personali di Serpieri; A. Serpieri dei rapporti dell'antenato (fratello di un suo bisnonno) con la nostra città.
Sabato, R. Mantovani parlerà della strumentazione didattico-scientifica di Serpieri; V. Nanni, G. Vannoni ed E. Pian tratterranno rispettivamente della fisica, della sismologia e dell'astronomia negli scritti di Serpieri. N. Valentini, della dimensione religiosa e L. Maggioli degli aspetti pedagogici dell'insegnamento di Serpieri. G. Rimondini concluderà con una panoramica sulla "cultura scientifica" a Rimini.
La mostra, negli stessi locali del Museo, sarà inaugurata con visita guidata alle 16,30 di sabato 23, e resterà aperta fino al 14 aprile (ore 8,30-13,30; al pomeriggio di martedì, giovedì e sabato: 15,30-18; festivi: 10-13). Ingresso libero.
L'organizzazione è dovuta al Liceo Serpieri e al Gabinetto di Fisica dell'Università di Urbino. Hanno contribuito la Fondazione Carim e gli Assessorati alla Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di Rimini.

Antonio Montanari

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