TamTama, "il Ponte", Aprile 2010


Tama 989, 04.02.2010
Parole parole parole

Mina Mazzini il 25 marzo ha compiuto 70 anni. Il giorno dopo sulla "Stampa" ha scritto un'amara protesta per come nell'occasione è stata raccontata la sua vita: "Se per caso non sapessi il perché delle scelte che ho fatto, adesso avrei un ampio ventaglio di possibilità". Mina ha aggiunto una frase che può diventare regola universale: "Tutti sono sottoposti all'infamia di non sapersi conoscere". C'era una sua canzone che diceva: "Parole parole parole...". Appunto, parole a vanvera.
La stessa sensazione si prova all'indomani di una qualsiasi consultazione elettorale. Ancora di più dopo le Regionali 2010. Che vanno in archivio con molti rospi serviti nel piatto a parecchi partiti, e da ingoiare in privato, perché in pubblico, "todos caballeros", tutti sono vincitori. Bersani perde quattro regioni, ma è contento: "Si può dire che il partito avanza". Berlusconi esulta: "Lezione alla sinistra". Ottimo ed abbondante. Ma in cattedra per la lezione c'è salito il Gran Lumbard Bossi. Il partito del cavaliere, statistiche alla mano e senza la provincia di Roma, perde più di 5 punti. Bossi è il fenomeno 2010. Per lui è scattato il fattore-semaforo: il verde dopo il rosso. Il suo partito raccoglie una fetta di voti del mondo operaio un tempo andati al pci.
Adesso tutti, o quasi, dovranno fare i conti con lui, spina nel fianco del berlusconismo, simbolo di quella linea politica che bruciò la seggiola di Prodi, e che si può condensare nell'etichetta del "partito di lotta e di governo". In questi anni il pensiero di Bossi è stato una divagazione teorica con i piedi ben piantati per terra. Era infatti suo il ministro dell'agricoltura che adesso va a governare il Veneto. I Leghisti sono partiti con le ampolle del "dio Po" e la sceneggiata dei matrimoni celtici. Poi si sono proclamati sostenitori dell'identità cristiana. Domani chissà che diranno o faranno. (La chiamano politica liquida.) Intanto sono riusciti in un preciso risultato statistico, dare filo da torcere a destra ed a sinistra.
L'ultimo dato da ricordare per queste elezioni, è l'aumento dell'astensionismo, un voto di protesta che ha colpito anche nella nostra Regione. Il vincente presidente Errani registra con la sua coalizione la batosta di oltre meno 10%. Gli esperti invaderanno i giornali con le loro analisi. Occorrerebbe invece dare la voce agli stessi elettori delusi. Sono noiose le parole parole parole degli interpreti del pensiero altrui. Mina insegna. [989]

Antonio Montanari
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30.03.2010, 11:00
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Antonio Montanari, TamTama