Monumenti

Itinerario consigliato

Arrivati in città da Ovest (Via Romana Selva) si percorra la Via Cittadella caratteristica per le numerose edicole di devozione mariana fino alla confluenza con il Corso dei Volsci asse fondamentale della città.
Si percorra tutta la strada fino alla Cattedrale per poi salire lungo un sentiero alla sua destra, per circa 15 minuti, fino alla rupe detta Rava Rossa.  Dopo altri 30 minuti si arriva al Castello di San Casto; da qui seguendo un antico sentiero si discenda osservando a più riprese le mura in opera poligonale fino alla Chiesa della Madonna delle Grazie.  Si continui per il sentiero lungo la sinistra fino all'abitato e alla chiesa di San Francesco.  Da qui, attraverso Via Cittadella, si ritorni a Cancéglie per poi proseguire alla volta di Roma.

Per quali monumenti?

(1) Chiesa di San Rocco e Porta di Cancello (in dialetto Cancéglie).
(2) Chiese di San Silvestro e di San Giovanni Battista.
(3) Chiesa di S. Bartolomeo (notevoli un Crocifisso ligneo del XVI sec. dono del cardinale Cesare Baronio e un quadro di
      Sebastiano Conca raffigurante la Madonna con Bambino del XVIII sec.).
(4) Palazzo Municipale (già Collegio dei Gesuiti).Qui si visiti la raccolta epigrafica.
(5) Chiesa di Santo Spirito.
(6) Chiesa di Santa Restituta (ricostruita dopo il terremoto del 1915, presenta un interessante portale romanico).
(7) Cattedrale con annesso Episcopio. Interessante, oltre ai resti del podio a doppio cuscino di un tempio romano, il portale decorato da motivi vegetali e animali, movimentato da una lunga iscrizione.
Santuario rupestre con iscrizioni latine ed incavi per tabelle votive. Nella forma attuale presenta sei torrioni e all'interno un ampio cortile con cisterna. Notevole il panorama del sottostante abitato. Da notare la bifora gotica all'esterno; all'interno affreschi del XV sec.; limitrofo alla Chiesa è l'ex Convento omonimo con chiostro.
(8) Prima di lasciare il territorio sorano si possono visitare il Convento dei Padri Passionisti con annessa Chiesa (primi dei '600) dove è conservato un quadro di Francesco Vanni, pittore di scuola senese, con veduta seicentesca di Sora.

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