SHINING
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Regia: Stanley Kubrick
Cast: Jack Nickolson (Jack), Shelley Duvall
(Wendy), Scatman Crothers (Halloran), Danny Lloyd (Danny)
Trama: Da uno script co-adattato tratto dal
romanzo di Stephen King, Kubrick trae vivide interpretazioni,
minacciose ambientazioni, carrellate oniriche, fondendole, shock dopo
shock, in una pietra miliare dell'horror. In un'interpretazione
magistrale, Jack Nicholson è Jack Torrance, giunto nell'elegante
e isolato Overlook Hotel come custode invernale, accompagnato da moglie
e figlio. È la sua prima volta in quel luogo, o è un
ritorno? La risposta si trova in una spettrale deformazione del tempo,
carica di follia omicida.
JACK TORRANCE: Salve. Io ho un appuntamento con Mr. Ullman.
Mi chiamo Jack Torrance.
RECEPTIONIST: Lo trova nel suo ufficio, la prima porta a sinistra.
JACK: Grazie.
RECEPTIONIST: Prego.
JACK: Mr. Ullman?
STUART ULLMAN: Sì?
JACK: Sono Jack Torrance.
ULLMAN: Ah, bene! Venga, entri pure, Jack. Piacere di conoscerla.
JACK: Il piacere è tutto mio, Mr. Ullman.
ULLMAN: Le presento Susie, la mia segretaria.
SUSIE: Salve.
JACK: Susie, felice di conoscerla.
ULLMAN: Qualche problema per trovarci?
JACK: Oh, no, nessun problema, no. Ci ho impiegato neanche tre ore e
mezza.
ULLMAN: Ah, ottima media, veramente ottima. Ma prego, prego, si sieda
un minuto. Jack, voglio che faccia come se fosse a casa sua. Le
andrebbe un bel caffè?
JACK: Oh, beh, se lo prendete anche voi, volentieri, grazie.
ULLMAN: Susie...
SUSIE: Subito.
ULLMAN: Ah, mi faccia anche la cortesia di dire a Bill Watson di venire
qui.
SUSIE: Sì, subito.
ULLMAN: Grazie.
DANNY TORRANCE: Mamma...
WENDY TORRANCE: Sì?
DANNY: È vero che vuoi passare tutto l'inverno in quell'albergo?
WENDY: Sì, certo, Danny. Ci divertiremo, vedrai!
DANNY: Sì, forse sì. Comunque, tanto qui non ho nessuno
con cui giocare.
WENDY: Sì, lo so. Ma, vedi, ci vuol sempre un po' di tempo per
fare amicizia.
DANNY: Già, forse sì.
WENDY: E poi c'è Tony. Lui è contento di andare in
quell'albergo.
TONY: Oh, no, per niente, Mrs. Torrance.
WENDY: Su, Tony, non parlerai sul serio!
TONY: Sì, non ci voglio andare, Mrs. Torrance.
WENDY: C'è un motivo perché non vuoi?
TONY: Sì, che non voglio.
ULLMAN:
Le hanno spiegato quelli di Denver, pressappoco in che consiste il suo
lavoro?
JACK: Si sono tenuti molto sulle generali.
ULLMAN: Ah. Beh... L'inverno qui può essere incredibilmente
rigido. Il suo compito quindi è cercare di limitare i danni che
ne potrebbero derivare e il deprezzamento conseguente. Quindi, prima
cosa, tenere in funzione i boiler, riscaldare le varie parti
dell'albergo, un'ala al giorno, naturalmente, fare le piccole
riparazioni necessarie qua e là, in modo che non ci si ritrovi
poi di fronte a problemi più seri.
JACK: Hm-hm. Beh, se è tutto qui, non mi spaventa.
ULLMAN: In effetti, come lavoro non è pesante. L'unica cosa
è che si può sentire un forte senso d'isolamento, durante
l'inverno.
JACK: Beh, se può farle piacere, è quello che stavo
cercando. Un po' di isolamento, perché... perché sono
lì lì per partorire un romanzo e quindi... cinque mesi di
pace sono proprio quello che ci vuole.
ULLMAN: Hm! Sono contento, Jack. Mi preoccupavo, perché per
molte persone... l'isolamento... e la solitudine... a volte possono
rappresentare un problema.
JACK: Non per me.
ULLMAN: E sua moglie e suo figlio saranno contenti, pensa?
JACK: Entusiasti!
ULLMAN: Bene. Bene. Prima che il nostro Bill la porti via, c'è
un'altra cosa di cui ho il dovere di parlarle. Non vorrei sembrarle
melodrammatico, ma molti però lo hanno preso come un buon motivo
per non accettare questo lavoro.
JACK: Affascinante!
ULLMAN: Devo supporre che non le hanno detto niente circa la tragedia
che abbiamo avuto nell'inverno del 1970, vero?
JACK: No che non me l'hanno detto.
ULLMAN: Ecco: quello che era qui prima di me. aveva preso un certo
Delbert Grady come custode per l'inverno. E Grady si portò
appresso la moglie e due ragazzine sugli otto anni. Aveva buonissime
referenze, ottime informazioni. Mi hanno detto che sembrava un
individuo assolutamente normale, da ogni punto di vista. Peccato che ad
un certo punto, durante l'inverno gli dev'essere venuto una specie di
fortissimo esaurimento nervoso. Ha perso il lume e... Ha fatto a pezzi
tutta la famiglia. Con l'accetta. Li ha piazzati bene in ordine in una
delle stanze dell'ala di là, e poi si è messa la
doppietta in bocca. Hm... La polizia... loro dissero che era un attacco
di quella che una volta si chiamava "febbre del chiuso", una specie di
claustrofobia che viene quando ci si trova in tanti chiusi insieme per
un lungo periodo di tempo.
JACK: Beh, certo, è... curiosa, come storia.
ULLMAN: Eh, eh, eh, sì che lo è. A dire il vero a me
sembra impossibile che sia avvenuta qui. Ma è così, e
credo che lei comprenderà perché volevo che ne fosse
informato.
JACK: Me ne rendo conto, certo. E adesso è anche chiaro
perché quelli di Denver hanno lasciato che fosse lei a
parlarmene, eh, eh, eh.
ULLMAN: Eh, eh, eh, beh, è ovvio, che ci sono molte persone che
magari non vogliono stare sole in un posto dove è accaduta una
cosa del genere.
JACK: Può stare tranquillo, Mr. Ullman, sono cose che non
succedono a uno come me. E per quanto riguarda mia moglie, le assicuro,
rimarrà assolutamente affascinata quando le racconto quello che
lei mi ha detto. Wendy è appassionata di film dell'orrore, di
storie di spettri...
DANNY:
Tony, tu credi che a papà glielo danno il lavoro?
TONY: Sì, glielo danno. L'ha preso. Adesso telefona per dirvelo.
WENDY: Chi è?
JACK: Ciao, come va?
WENDY: Ciao. Tutto bene, e tu?
JACK: Anch'io. Senti, ti chiamo dall'hotel, ho ancora un mucchio di
cose da sbrigare. Non credo che ce la faccio, sai. Sarò a casa
verso le nove o le dieci.
WENDY: Allora il lavoro l'hai preso?
JACK: Certo. È un posto bellissimo, a te e a Danny farà
impazzire.
DANNY: Tony, perché non ci vuoi andare in quell'albergo?
TONY: Non lo so.
DANNY: Lo sai, invece. Avanti, Tony, dimmelo!
TONY: No, non voglio.
DANNY: Ti prego!
TONY: No.
DANNY: Avanti, Tony, dimmelo!
WENDY:
Oh, Dio mio! Dobbiamo essere molto in alto. Senti l'aria, quanto
è diversa.
JACK: Hm-hm.
DANNY: Papà...
JACK: Sì?
DANNY: Io ho fame!
JACK: Perché a colazione non hai mangiato allora?
WENDY: Danny, mangerai appena arrivati all'albergo, okay?
DANNY: Okay, mamma.
WENDY: Ehi, ma non è qui che la spedizione Donner fu sepolta
dalla neve?
JACK: No, credo che sia ancora un po' più avanti, nelle Sierras.
WENDY: Ah.
DANNY: La spedizione Donner? Cos'è, pa'?
JACK: Una spedizione di pionieri, sui carri coperti, ai tempi delle
traversate. Si sono trovati bloccati in inverno sulle nevi di queste
montagne e così hanno dovuto ricorrere al cannibalismo per
riuscire a cavarsela.
DANNY: Vuoi dire che allora si sono mangiati?
JACK: Se no morivano. Sono stati costretti a farlo.
WENDY: Jack...
DANNY: Non preoccuparti, mamma, tanto io so già sui cannibali.
Ho visto la serie in TV.
JACK: Ah, sì? Allora è okay. Li ha visti anche alla
televisione.
ULLMAN: A che ora abbiamo l'aereo?
BILL WATSON: Alle 8:30.
ULLMAN: Ah, bene, così abbiamo tutto il tempo di controllare che
ogni cosa sia a posto.
RAGAZZA: Salve, Mr. Ullman.
ULLMAN: Salve. Buon giorno, Jack. L'ho fatta aspettare troppo, non
è vero?
JACK: No, non c'è problema, anzi, abbiamo avuto il tempo di
farci uno spuntino.
ULLMAN: Ah, sono contento che non avevano ancora chiuso le cucine.
JACK: Salve.
WATSON: Salve.
ULLMAN: Sua moglie e suo figlio sono a fare un giro?
JACK: No, mio figlio ha già scoperto la sala giochi dei bambini.
ULLMAN: Lo hanno portato dentro, il bagaglio?
JACK: Sì, è lì.
ULLMAN: Ah, bene. Senta, visto il viaggiare che dobbiamo fare oggi
direi di dare un'occhiata al suo appartamento e di sbrigare il resto
delle faccende dopo. Bill, la prego, faccia portare le valigie nel loro
appartamento.
WATSON: Bene.
JACK: Ah, senta, forse conviene chiamare i miei, prima.
ULLMAN: Ah, certo.
ULLMAN:
E questa è la sala Colorado.
WENDY: È stupenda! Dio mio! È un posto davvero
fantastico, vero, amore?
JACK: Accidenti!
ULLMAN: Quest'ala è riservata al personale dell'albergo. Le
altre stanze di questo piano non si riscaldano d'inverno.
WENDY: Oh.
I RAGAZZA: Arrivederci, Mr. Ullman.
ULLMAN: Arrivederci, ragazze.
II RAGAZZA: Arrivederci.
ULLMAN: E questo è il vostro appartamento. La stanza da pranzo,
camera da letto e il bagno. E lì c'è la cameretta per il
bambino.
JACK: Perfetta per Danny.
WENDY: Già.
ULLMAN: Vero? Ah, ah!
WENDY: L'albergo quando è stato costruito?
ULLMAN: Oh... lo hanno cominciato nel 1907 e finito nel 1909. Pare che
sia stato edificato su un antico cimitero indiano e che abbiano
subìto anche degli attacchi indiani mentre lo stavano
costruendo. Ecco, questo è il gatto delle nevi. Guidate tutti e
due, vero?
JACK: Certo.
WENDY: Sì.
ULLMAN: Ah, bene. Il gatto delle nevi si guida come una macchina. Non
è affatto difficile portarlo, basterà un po' di pratica.
WENDY: Dio! Questa è la cucina, eh?
DICK HALLORAN: Sì, è la cucina. Che ne dici, Danny,
è abbastanza grande per te?
DANNY: Sì, è la più grande che ho mai visto.
HALLORAN: Ah, ah, ah,!
WENDY: Sì, fa paura, è un enorme labirinto. Mi
dovrò riempire le tasche di briciole di pane, altrimenti mi ci
perdo qui.
HALLORAN: Eh,eh, eh! Non si lasci spaventare, Mrs. Torrance. È
enorme, sì, ma la maggior parte delle cose qui non avrà
nemmeno bisogno di toccarle.
WENDY: Ah, certo, non saprei da dove cominciare.
HALLORAN: Beh, sa cosa le dico? Nessun problema per il mangiare.
Potrebbe vivere qui più... più di un anno e non mangiare
mai due volte la stessa cosa. Guardi, vede questo? È il nostro
frigorifero. Ecco, qua è dove teniamo ogni tipo di carne. Qui ci
sono quindici quarti di bue, trenta sacchetti di ottimo hamburger,
venti tacchini a pezzetti, cinquanta fra polli e galline, cinquanta
filetti di manzo, di maiale ne abbiamo a bizzeffe, venti cosciotti di
agnello. Ti piace l'agnello, Doc?
DANNY: No.
HALLORAN: Davvero no? E che cos'è che ti piace, allora?
DANNY: Patate fritte e ketchup. Beh, troveremo il modo di
accontentarti. Andiamo, prego. Attento allo scalino.
WENDY: Mister Halloran?
HALLORAN: Sì?
WENDY: Lei come sa che lo chiamiamo Doc?
HALLORAN: Come dice?
WENDY: Doc. È la terza volta che chiama "Doc" il bambino.
HALLORAN: Davvero?
WENDY: Sì. Noi lo chiamiamo "Doc" qualche volta, come nei
fumetti di Bugs Bunny. Ma lei come faceva a saperlo?
HALLORAN: Beh, avrò sentito che lei lo chiamava, forse.
WENDY: Sì, è possibile, solo che onestamente non ricordo
di averlo chiamato Doc in sua presenza.
HALLORAN: Comunque ha l'aria di chi si chiama Doc, vero? Pe,
pe-pe-pe-pe-pe! Come va, Doc? Ah, ah, ah, ah! Allora, questa qui
è la dispensa. Ecco, Mrs. Torrance, noi qui conserviamo ogni
genere alimentare e tutta la roba in scatola. Qua ci sono succhi vari
di frutta e verdura, carni, pesci, formaggi, confezioni di pane in
cassetta, torta di mele, riso soffiato, gemme di grano, biscotti di
cocco, olio di mais, caffè, zucchero e spezie. Sciroppi vari,
frutti assortiti... A te il gelato piace, Doc? ... cioccolatini,
dolcetti, e sette qualità di tutto quello che vi pare. E
qui abbiamo dell'uva secca, pesche secche, pere secche, albicocche,
mele secche, prugne secche, perché, cara Mrs. Torrance, lo sa,
l'intestino deve funzionare se si vuole vivere bene, ah, ah, ah, ah!
ULLMAN: Salve.
WENDY: Salve.
ULLMAN: Come sta andando, Dick?
HALLORAN: Tutto bene!
WENDY: Sì, bene.
ULLMAN: Senti, Dick, mi prendo Mrs. Torrance per cinque minuti, voglio
farle vedere le caldaie. Ma te la riporterò prestissimo,
tranquillo.
HALLORAN: Non c'è problema, Mister Ullman. Eravamo arrivati
proprio al gelato. A te il gelato piace, Doc?
DANNY: Certo.
HALLORAN: Eh, eh, eh, ci avrei giurato. Vi dispiace molto, se do un
gelato a Danny mentre vi aspettiamo?
JACK: Niente affatto!
WENDY: No, certo. Va bene.
HALLORAN: Okay.
WENDY: A te va l'idea, Doc?
DANNY: Certo.
WENDY: Okay. Comportati bene, eh?
HALLORAN: Eh, eh, eh! Che tipo di gelato preferisci tu, Doc?
DANNY: Cioccolato.
HALLORAN: E cioccolato sarà. Andiamo, vieni.
WENDY:
È fantastico quanta attività c'è ancora, oggi.
ULLMAN: Sì, i clienti e gran parte del personale se ne sono
andati ieri, ma l'ultimo giorno è sempre più indaffarato.
Vogliono partire tutti prima che sia possibile. Per le cinque di questa
sera vi sembrerà che qui non ci sia mai stato nessuno.
WENDY: Come la nave fantasma, eh?
ULLMAN: Eh, eh, sì.
HALLORAN: Tu lo sai perché sapevo che ti chiamano Doc? Tu hai
capito, vero, che voglio dire? Sai, mi viene in mente quando ero ancora
bambino. Mia nonna e io riuscivamo a fare delle lunghe conversazioni e
senza mai aver bisogno di aprire la bocca.
Diceva che era lo "shining", la luccicanza. E per molto tempo io
credevo che eravamo solo noi due ad averla, la luccicanza. Proprio come
tu credi di averla tu e basta. Ma ce l'hanno anche tanti altri, invece,
solamente che forse non lo sanno, oppure non ci credono. Da quanto
tempo hai capito di averla? Avanti, perché non ne vuoi parlare?
DANNY: Perché non devo parlarne.
HALLORAN: Ma chi ti ha detto che non devi parlarne?
DANNY: Tony.
HALLORAN: Chi è Tony?
DANNY: Tony è... è il bambino che sta nella mia bocca.
HALLORAN: E Tony è quello che... ti dice le cose?
DANNY: Sì.
HALLORAN: E com'è che te le dice?
DANNY: È come quando di notte faccio i sogni. Lui mi fa vedere
le cose. Ma quando mi sveglio, però, io non mi ricordo
esattamente tutto.
HALLORAN: Senti, mamma e papà sanno per caso di Tony?
DANNY: Sì.
HALLORAN: Sanno anche quello che ti dice?
DANNY: No, Tony m'ha detto che loro non devono saperlo.
HALLORAN: E Tony cosa ti ha detto a proposito di questo posto? A
proposito dell'Overlook Hotel?
DANNY: Non lo so.
HALLORAN: Avanti, cerca di sforzarti, Doc. Pensaci.
DANNY: Qui c'è qualcosa di malefico?
HALLORAN: Beh... Quando capita qualcosa di brutto, a volte restano
delle tracce di quello che è avvenuto. È come... come
quando brucia il pane dei toast. Vedi, certe cose che succedono
lasciano tante tracce di quello che è accaduto. Ma sono tracce
che non tutti possono vedere, ma solamente quelle persone che hanno la
luccicanza, solo loro. Così come riescono a vedere quello che
potrà avvenire. Oppure gli è possibile rivivere degli
avvenimenti di tanto tempo fa. Io credo che qui, in questo posto, siano
successe, sì, qui, proprio in questo hotel, attraverso gli anni,
tante cose non proprio giuste.
DANNY: Mi parli della camera 237?
HALLORAN: La camera 237?
DANNY: Tu hai paura della camera 237.
HALLORAN: No, non ne ho.
DANNY: Mister Hallorann, che cosa c'è nella camera 237?
HALLORAN: Niente! Non c'è niente, nella camera 237! Ma tu non
devi andarci assolutamente, lì dentro, non devi comunque.
Devi restarne lontano, Danny. Sono stato chiaro? Restane lontano!
WENDY:
Buon giorno, amore. Ti ho preparato la colazione.
JACK: Ma che ore sono?
WENDY: Sono quasi le undici.
JACK: Le undici, acci...
WENDY: Ieri sera abbiamo fatto tardi.
JACK: Lo so.
WENDY: Le ho fatte all'occhio di bue, come piacciono a te.
JACK: Carine.
WENDY: Fuori è bello, sai? Andiamo a farci un giro quando hai
finito di mangiare?
JACK: Io veramente dovrei cercare di scrivere un po', prima.
WENDY: Hai qualche idea?
JACK: Idee ne ho tante, ma buona nessuna.
WENDY: Beh, prima o poi arriveranno. Devi solo riprendere l'abitudine a
scrivere tutti i giorni, ecco.
JACK: Già, sta tutto lì, cara.
WENDY: Sono vicinissima!
DANNY: No, non mi prendi!
WENDY: E corri! Corri! Che bello! Ti prendo! Sono vicinissima! Attento
a te, sai! Attento a te! Attento che ti prendo!
DANNY: Ti è venuto il fiatone, mamma.
WENDY: No!
DANNY: Non ce la fai più.
WENDY: Danny, hai vinto tu. Che ne dici se camminiamo un po', eh?
DANNY: Okay.
WENDY:Dammi la mano. Bello qui, però.
DANNY: Sì.
WENDY: Oddio.
DANNY: Da qui non si esce!
WENDY: E adesso? Ce l'abbiamo fatta. Non è fantastico?
DANNY: Sì.
WENDY: È proprio divertente.
DANNY: Sì.
WENDY: Io non lo immaginavo tanto grande, e tu?
DANNY: No.
WENDY:
Ciao tesoro. Come sta andando?
JACK: Bene.
WENDY: Fatto un gran lavoro oggi?
JACK: Certo.
WENDY: Ehi, alla televisione dicono che nevicherà.
JACK: E io che cosa dovrei farci, Wendy?
WENDY: Oh, andiamo, tesoro, come sei scontroso, oggi!
JACK: Ti prego. Non sono affatto scontroso. È solo che vorrei
finire il mio lavoro.
WENDY: Okay. Non ti darò fastidio. Torno fra un po' con un paio
di sandwich, che ne dici? E magari poi mi fai leggere qualcosa.
JACK: Wendy, forse è bene che tu sappia che quando vieni da
queste parti e mi interrompi, mi fai perdere la concentrazione. Mi
distrai, capisci? E mi ci vuole un casino di tempo prima che io riesca
a ritrovare il filo, sono chiaro?
WENDY: Sì.
JACK: Bene. Mettiamo una regola nuova. Quando io sto qua e mi senti
battere a macchina, o non mi senti battere a macchina, qualsiasi cazzo
tu mi senti fare qui, quando mi trovo qui vuol dire sempre che sto
lavorando. Allora fammi il porco piacere di non venire. Tu che ne dici,
ci riesci a farlo?
WENDY: Sì.
JACK: Brava. Allora vedi di iniziare da adesso, levati dai coglioni, eh?
WENDY: Okay.
DANNY: Ti prendo!
WENDY: Dai!
DANNY: Dai, fermati!
WENDY: E sì che mi fermo. Ah!
DANNY: Tieni!
WENDY:
Lo sapevo, io! Qui è KDK 12 che chiama KDK 1. KDK 12 chiama KDK
1.
RANGER: Qui KDK 1. Riceviamo, passo.
WENDY: Ah, salve, qui è Wendy Torrance, dall'Overlook Hotel.
RANGER: Salve, ve la siete cavata bene da quelle parti? Passo.
WENDY: Ah, abbastanza bene, ma... ma la centralina del telefono sembra
che non funzioni. C'è qualche linea interrotta, per caso? Passo.
RANGER: Sì, la tempesta ha fatto crollare parecchie linee, passo.
WENDY: Ci vorrà molto a ripararle? Passo.
RANGER: Beh, non saprei cosa dirle. La maggior parte restano
così fino a primavera, passo.
WENDY: Beh, queste tempeste sono davvero imponenti, eh? Passo.
RANGER: Già, di questa portata non se ne vedevano da anni. Vuole
che facciamo qualche cosa per lei, Mrs. Torrance? Passo.
WENDY: No, veramente no, passo.
RANGER: Beh, se dovesse avere dei problemi, si metta in contatto con
noi. Ah, Mrs. Torrance, da questo momento sarebbe meglio che la tenesse
sempre accesa la ricetrasmittente, passo.
WENDY: Okay, la terrò accesa. Mi ha fatto piacere questa
chiacchierata. A presto, passo e chiudo.
GEMELLE
GRADY: Ciao, Danny. Vieni a giocare con noi? Vieni a giocare con noi,
Danny? Per sempre... per sempre... per sempre.
DANNY: Tony... ho paura.
TONY: Non ti ricordi quello che ha detto Mister Halloran? "Sono come le
figure dentro un libro, Danny. Non sono cose vere".
DANNY:
Volevo andare a prendere la macchina dei pompieri.
JACK: Vieni un momento qui, prima. Come ti va, Doc?
DANNY: Okay.
JACK: Allora ti stai divertendo?
DANNY: Sì, papà.
JACK: Bene. Io voglio che tu ti diverta.
DANNY: Io mi diverto. Papà...
JACK: Sì.
DANNY: Ti senti male?
JACK: No. Ma sono un po' stanco.
DANNY: Perché allora non ti metti a dormire?
JACK: Non posso... ho troppo da fare.
DANNY: Papà...
JACK: Sì.
DANNY: A te piace quest'albergo?
JACK: Sì, certo. Mi piace. A te no?
DANNY: Un pochino sì.
JACK: Bene. Perché voglio che ti piaccia. Sarebbe bello restare
qui Mi piacerebbe restare qui con te per sempre... e sempre... e sempre.
DANNY: Papà?
JACK: Cosa?
DANNY: Tu non faresti mai del male a mamma e me, vero?
JACK: Che vuoi dire? È stata la mamma a dirti questa cosa? Che
potrei farvi del male?
DANNY: No, papà.
JACK: Sei sicuro?
DANNY: Sì, papà.
JACK: Ti voglio bene, Danny. Ti voglio bene più di ogni altra
cosa, di ogni cosa al mondo, e non potrei mai farti niente di male,
mai! Tu lo sai questo, vero? Hm?
DANNY: Sì, papà.
JACK: Bene.
DANNY:
Mamma. Mamma. Mamma, sei lì?
JACK:
Aah! Aah! Ah... Ah... Ah... aah! Aaah! Ah... Ah! Aaah! Aaah!
WENDY: Jack! Jack! Jack! Jack! Ma che è successo? Tesoro... che
cosa è stato? Jack! Jack...
JACK: Un incubo... Ho avuto un incubo terribile, Wendy... il più
brutto sogno di tutta la mia vita.
WENDY: È finito. È finito, ora! È passato.
JACK: Una cosa orribile! Sognavo di uccidere te e Danny. Ma non solo di
uccidervi... vi facevo... vi facevo a pezzi. Oh, mio Dio! Io sto
perdendo la testa.
WENDY: Vedrai, va tutto a posto. Vedrai. Avanti, ti do... ti do una
mano a tirarti su.
JACK: È stato...
WENDY: Siediti. Va tutto bene. Danny, va tutto bene! Vai, vai in camera
tua a giocare! Papà ha un po' di mal di testa. Danny, hai
sentito che ho detto? Va' a giocare in camera tua! Tesoro, lo porto via
di qui e torno subito. Scusa un momento, eh? Danny, perché non
obbedisci, eh? Danny... Oh, mio Dio! Danny, che cosa hai fatto al
collo? Danny, che cosa hai fatto al collo? Eh? Sei tu che gli hai fatto
male. Sei stato tu! Mascalzone, gliel'hai fatto tu! Come hai potuto?
Come hai potuto? Come hai potuto? Come hai potuto?
JACK: Cosa?
JACK:
Oddio, che voglia di bere qualcosa! Maledizione, magari soltanto...
solo una birra. Salve, Lloyd. C'è poca gente, stasera. Ah, ah,
ah, ah, ah!
LLOYD: Lei ha ragione, mister Torrance. Che cosa prende?
JACK: Una domanda molto azzeccata, caro Lloyd. Perché si
dà il caso, amico mio, che ho due pezzi da venti e due da dieci,
qui nel mio portafogli, e temevo che ci rimanessero fino all'aprile
prossimo. Allora facciamo una cosa: tu mi passi una bottiglia di
bourbon, con del ghiaccio e un bicchierino. Che dici, ci riesci, Lloyd?
Non è che hai troppo da fare?
LLOYD: Sono sempre a sua disposizione.
JACK: Sei l'uomo che cercavo. Allora tira fuori tutto, che mi faccio
una bevuta, Lloyd, così mi tira su. È il senso del dovere
che ci frega, amico mio, il senso del dovere ci frega. Oh, Lloyd, ho
paura che per il momento sto al verde. Come andiamo a credito, in
questo locale?
LLOYD: Oh, per lei non c'è nessun problema.
JACK: Questa è classe. Tu mi piaci, Lloyd. L'ho sempre detto io.
Sei il miglior barman del mondo. Il migliore tra tutti i dannati barman
che ho visto fra Timbuktu e Portland, Maine. O, Portland, Oregon, se
preferisci.
LLOYD: Lei è davvero gentile.
JACK: Volevo dire, io le mani addosso non gliele ho mai messe. Non l'ho
toccato. Io quella sua dolce testolina santa
non la toccherei nemmeno con un dito. Io lo amo quel mio figlietto di
puttana, ah, ah! Io farei qualsiasi cosa per lui. Qualsiasi fottuta
cosa per lui. Ma quella... stronza... Lo so che fino a che vivrò
farà tutto il possibile perché io non dimentichi. Io gli
ho fatto male una volta, okay? Ma è stato un incidente. Senza
nessuna intenzione. Non l'ho fatto mica apposta. Ma può
succedere a tutti, è stato tre maledetti anni fa! Quella
stronzina aveva buttato a terra tutti i miei fogli di carta, allora io
gli ho preso il braccio, l'ho tirato via! È stata una mancata
coordinazione muscolare, nient'altro. Capisci? Soltanto qualche
chilogrammo di energia in più per secondo, per secondo!
WENDY:
Jack! Oh, Jack, sei qui, grazie a Dio! Jack! C'è qualcun altro,
qui nell'albergo. C'è una pazza in una delle camere, capisci? Ha
cercato di strangolare Danny!
JACK: Cos'è, ti sei fottuta il cervello?
WENDY: No, è la verità, ti giuro! Davvero. È stato
Danny a dirmelo. Si è infilato in una camera da letto
perché c'era la porta aperta, quando è entrato nel bagno
c'era quella pazza. E ha cercato di strangolarlo!
JACK: Che numero di stanza?
ANNUNCIATORE: Dal Canale 10 di Miami vanno ora in onda le ultime
notizie, con Glenn Rinker e la premiata redazione del Canale 10.
GLENN RINKER: Qui è Glenn Rinker con le notizie del Canale 10.
Mentre a Miami continua l'eccezionale ondata di calore in pieno
inverno, con temperature oltre i 30 gradi centigradi, al centro e nelle
zone delle Montagne Rocciose continua a nevicare. Nel Colorado, sono
caduti più di 30 centimetri di neve in poche ore, stanotte.
Raggiungere le zone montane è assolutamente impossibile. Tutti
gli aeroporti sono stati chiusi al traffico, molti i tratti ferroviari
bloccati dalla neve. Le strade principali tutte impraticabili.
Dispacci dal Colorado ci hanno riferito che almeno tre sono le persone
morte di freddo, bloccate dalla neve. Si attende che il governatore
dichiari l'emergenza meteorologica. È stato richiesto
l'intervento della Guardia Nazionale per rendere di nuovo percorribili
i tragitti montani. Sono previste altre nevicate, accompagnate da venti
gelidi e temperature sotto zero. Nella parte meridionale della Florida,
abbiamo proprio il problema opposto: caldo e umidità sono in
aumento, le spiagge affollatissime. La temperatura dell'acqua alla
spiaggia è intorno ai quindici gradi, i mari sono calmi, non si
registrano per ora, per fortuna...
DONNA: Ah, ah, ah, ah, ah! Ah, ah, ah, ah, ah! Ah, ah, ah, ah, ah! Ah,
ah, ah, ah, ah! Ah, ah, ah, ah, ah! Ah, ah, ah, ah, ah! Ah, ah, ah, ah,
ah! Ah, ah, ah, ah, ah!
SEGRETERIA: Siamo spiacenti ma le vostre chiamate non possono essere
inoltrate. Se avete problemi, vi preghiamo di rivolgervi al centralino.
Siamo spiacenti ma le vostre chiamate non possono essere inoltrate. Se
avete problemi, vi preghiamo di rivolgervi al centralino.
WENDY:
Jack?
JACK: Sì, sono io.
WENDY: Oh, grazie a Dio! Hai trovato qualcosa?
JACK: No, niente di niente. Non sono riuscito a vedere proprio niente.
WENDY: Sei stato nella camera che ha detto Danny, la 237?
JACK: Sì, ci sono stato.
WENDY: E neanche lì hai visto niente?
JACK: Assolutamente niente. Come sta?
WENDY: Adesso dorme.
JACK: Vedrai, tesoro, domattina sarà tutto a posto.
WENDY: Tu sei sicuro che era quella la camera? Voglio dire, magari
Danny si è sbagliato.
JACK: No, no, la camera era quella giusta. C'era la porta aperta e la
luce era accesa.
WENDY: Non capisco più niente! Ma quei brutti segni che ha sul
collo, allora? Qualcuno deve pur averglieli fatti!
JACK: Io credo che se li è fatti lui da solo.
WENDY: No. Non è proprio possibile.
JACK: Wendy, se quello che Danny ci ha raccontato non corrisponde a
verità, ti assicuro che non c'è altra spiegazione. Non
credi?
WENDY: Jack... Qualunque sia la spiegazione... io... io credo che Danny
se ne deve andare da qui.
JACK: Deve andare via di qui?
WENDY: Sì. Sì.
JACK: Vuoi dire... che deve lasciare l'albergo?
WENDY: Sì.
JACK: È tipico, certo, è tipico per te creare dei
problemi quando io cerco di realizzare qualcosa, quando finalmente ci
provo, quando finalmente ho voglia di lavorare! Sono fregato, se lascio
questa possibilità, se me ne torno a Boulder! È questo
che vuoi? Vuoi che io finisca a spalare i viali, forse a lavare le
automobili? È questo che tu vuoi per me, vero?
WENDY: Jack...
JACK: Wendy, senti, finora hai fatto un casino della mia vita, ma
adesso basta col casino, hai capito? Adesso basta, chiaro?
RANGER: Buona sera, servizio forestale.
HALLORAN: Salve. Mi chiamo Dick Halloran, sono il capocuoco
dell'Overlook Hotel.
RANGER: Buona sera, mister Halloran. Cosa posso fare per lei?
HALLORAN: Senta, dovrei chiamare con molta urgenza l'Overlook Hotel, ma
il centralino dice che le linee sono interrotte.
RANGER: Sì, purtroppo alcune sono cadute per la forte nevicata.
HALLORAN: No, ecco, vede, non vorrei darvi disturbo, ma lassù
c'è una famiglia isolata con un bambino, e tra la tempesta e
tutto il resto... insomma, vi pregherei tanto di chiamarli con la radio
per vedere se è tutto okay.
RANGER: Certamente, mi metto subito in contatto con l'albergo. Mi
richiami fra non più di... venti minuti.
HALLORAN: Ah, la ringrazio moltissimo. Richiamerò.
RANGER: Dovere, signore.
MAITRE:
Buona sera, mister Torrance.
JACK: Buona sera. Salve, Lloyd. Non mi hai visto per un po', ma
rieccomi qui.
LLOYD: Buona sera, mister Torrance. Piacere di vederla.
JACK: Che dici, il piacere è tutto mio, Lloyd.
LLOYD: Cosa prende, sir?
JACK: E credi sia il caso di chiedermelo?
LLOYD: Bourbon con ghiaccio!
JACK: È quel che ci vuole!
LLOYD: Offre la casa, mister Torrance.
JACK: Offre la casa?
LLOYD: Non vogliamo soldi da lei. Ordini superiori, sir.
JACK: Ah, ordini superiori?
LLOYD: Alla salute, mister Torrance.
JACK: Ma un tipo come me lo vuol sapere chi glieli offre questi drink,
Lloyd.
LLOYD: Non è un problema che la riguarda, mister Torrance. Certo
non a questo punto.
JACK: Ah, come non detto, Lloyd. Come non detto.
DELBERT GRADY: Oh! Oh, scusi! Mi scusi tanto, sir! Che guaio! Che
guaio! Ho combinato un pasticcio con la sua giacca.
JACK: Oh, non è niente, niente, davvero. Ne ho talmente, di
giacche.
GRADY: Purtroppo era Advocaat, sir. La macchia resta!
JACK: Ah, Advocaat, eh?
GRADY: Sì, sir. Senta, no, credo sia meglio che venga con me
nella toilette dei signori, sir, così proviamo a smacchiarla con
l'acqua.
JACK: Non mi sembra... Mi pare che una macchia ce l'ha anche lei
lì, eh, vecchio Jeeves?
GRADY: Ma io non conto, sir, è lei l'importante.
JACK: Lei è davvero gentile.
GRADY: Grazie.
JACK: Comunque avevo già deciso di cambiarmi la giacca per il
cenone di questa sera.
GRADY: Saggia idea, sir, saggia idea.
JACK: Le faccio strada.
JACK:
Su, prego, entri. Si accomodi, su.
GRADY: Grazie, sir. Grazie. Allora, vediamo se viene via con un po'
d'acqua.
JACK: Oh, bene, ecco. Lo poggio qui, il mio bourbon e Advocaat, okay?
GRADY: Eh, eh! Solamente un minuto, sir.
JACK: Ma certo. Senta, Jeeves, qui come la chiamano?
GRADY: Grady, sir, Delbert Grady.
JACK: Grady?
GRADY: Sì, sir.
JACK: Delbert Grady?
GRADY: Esatto, sir.
JACK: Mister Grady, noi due ci siamo mai visti prima?
GRADY: No, sir. Credo proprio di no. Ecco, sì, sta venendo via,
sir.
JACK: Ehm... Mister Grady... ma lei non era il custode di quest'albergo?
GRADY: Ma no, sir, non mi pare proprio.
JACK: Eh? Lei è sposato, non è vero, Mister Grady?
GRADY: Certo, sir. Ho moglie e due figlie, sir.
JACK: E... dove sono ora?
GRADY: Oh, da qualche parte, al momento dove non saprei, sir.
JACK: Mister Grady, lei faceva il custode, qui. Io l'ho riconosciuta.
Ho visto su dei giornali una sua fotografia. Lei ha... fatto a pezzi
moglie e figlie, piccolissimi pezzi, e... poi si è sparato al
cervello.
GRADY: È strano, sir. Molto. È una cosa che non ricordo
affatto.
JACK: Mister Grady, io lo so che lei era il custode dell'albergo.
GRADY: Mi spiace di doverla contraddire, ma è lei il custode
dell'albergo. È sempre stato lei il custode. Io lo so
perché... io sono qui da sempre. Deve sapere, mister Torrance,
che suo figlio fa tutto il possibile per inserire un elemento estraneo
in questa situazione? Lo sapeva, sir?
JACK: No.
GRADY: È così, mister Torrance.
JACK: Chi è?
GRADY: Un negro.
JACK: Un negro?
GRADY: Negro, cuoco.
JACK: E come?
GRADY: Suo figlio ha dei poteri segreti. Credo che lei non sappia
quanti ne ha, sir. Ma vede, sta provando ad usare questi poteri contro
di lei, capisce?
JACK: Lui è un bambino che ha molta volontà.
GRADY: Certo che ne ha, mister Torrance. Ha molta volontà, suo
figlio. Ed è anche... anche birbone, se posso prendermi la
libertà di dirlo.
JACK: È sua madre. È lei che si mette in mezzo.
GRADY: Una parolina, forse sarà il caso di dirgliela. Se... Se
mi permette, le do un consiglio, e magari più di uno. Le mie
figlie, all'inizio, non amavano affatto l'Overlook Hotel. Una di loro,
addirittura, rubò una scatola di fiammiferi e cercò di
dargli fuoco. Ma io le punii tutte e due. E quando mia moglie si mise
in mezzo per impedirmi di fare il mio dovere, io punii anche lei.
RANGER:
KDK 1 chiama KDK 12. Mi ricevete? KDK 1 chiama KDK 12. KDK 1 chiama KDK
12. Mi ricevete? KDK 1 per KDK 12. KDK 1 per KDK 12. Mi ricevete? Qui
KDK 1 che chiama KDK 12. KDK 1 chiama KDK 12. Mi ricevete? KDK 1 chiama
KDK 12. KDK 1...
HAL:
Buongiorno a tutti da Hal e Charlie, che trasmettono dal canale 63
KHOW, Denver. Ehi, Charlie, abbiamo tempo brutto, eh?
CHARLIE: Nevica a larghe falde su tutta la zona metropolitana di
Denver. Molti dei passi montani, tra cui Wolf Creek e Red Mountain,
sono ostruiti. Vi consigliamo quindi di passare per l'Eisenhower Tunnel.
HAL: Bene, abbiamo sentito le previsioni del tempo da Charlie. Sono
pochissimi gli aerei che riescono ad atterrare e tra poche ore
l'aeroporto di Stapleton verrà chiuso al traffico.
CHARLIE: Sì, ma non è finita qui. La tempesta
continuerà ad imperversare per tutto il giorno, e la situazione
peggiorerà ulteriormente. Si consiglia agli automobilisti di
evitare di uscire dal territorio di Denver se non per casi di assoluta
necessità.
WENDY: Jack? Jack?
JACK:
Beh, che te ne pare?
WENDY: Aaah!
JACK: Beh, che te ne pare? Che cosa sei venuta a fare qui?
WENDY: Io volevo... giuro... parlare con te.
JACK: Okay. Allora fallo. Di che cosa volevi parlare?
WENDY: Ah... Non me lo ricordo più.
JACK: Non te lo ricordi più.
WENDY: No. Non me lo ricordo più.
JACK: Forse volevi parlare di Danny? Forse riguardava lui? Dobbiamo
assolutamente parlare di Danny. Dobbiamo decidere che cosa ci conviene
fare. Cosa ci conviene fare del bambino.
WENDY: Io non lo so.
JACK: Io non credo che tu non lo sai. Sono convinto che tu abbia idee
molto chiare per quanto riguarda nostro figlio Danny, e vorrei tanto
saperle anch'io, tesoro.
WENDY: Io... io credo... che sarebbe giusto farlo visitare da un
dottore.
JACK: Tu credi che sarebbe giusto farlo visitare da un dottore?
WENDY: Sì.
JACK: E quando credi che sarebbe giusto farlo visitare dal dottore?
WENDY: Al più presto possibile.
JACK: Al più presto possibile.
WENDY: Jack, ti prego.
JACK: Ti preoccupa la salute di Danny, vero, cara?
WENDY: Sì.
JACK: E sei agitata per tuo figlio?
WENDY: Sì.
JACK: E non sei agitata anche per me?
WENDY: Certo, anche per te.
JACK: Certo, anche per me!
JACK: Ma tu ci hai mai pensato alle mie responsabilità? Eh?
WENDY: Io non so di che parli.
JACK: Hai mai pensato solo un secondo, un momento, a quante fottute
responsabilità ho sulle mie spalle? Hai mai pensato solo per un
secondo, da quando siamo qui, alle mie responsabilità verso la
direzione? Non ti sei ancora resa conto che io ho accettato di
occuparmi dell'Overlook Hotel fino al primo maggio? Non te ne sbatte
niente, a te, vero?, che i proprietari mi hanno messo in mano
l'albergo, e che hanno fiducia in me, e che io ho sottoscritto una
lettera, un impegno, un contratto col quale ho accettato di prendermi
questa responsabilità? Ma tu ce l'hai una vaga idea di che
cos'è un principio etico e morale? Ce l'hai? E tu ce l'hai solo
una vaga idea di che cosa sarebbe il mio futuro se non ce la faccio a
mantenere gli impegni che ho preso? Ci hai mai pensato tu? Rispondi!
WENDY: Stammi lontano! Io voglio tornare in camera mia...
JACK: Perché?
WENDY: Perché... perché sono molto confusa. Ti scongiuro,
ti chiedo solo cinque minuti per pensare.
JACK: Tu hai avuto tempo tutta la tua porca vita per pensarci sopra! A
cosa vuoi che ti servano altri cinque minuti ora?
WENDY: Stammi lontano! Ti prego! Non farmi male!
JACK: Oh, ma chi ti fa niente?
WENDY: Stammi lontano!
JACK: Wendy?
WENDY: Stammi lontano!
JACK: Tesoro... luce della mia vita... non ti farò niente. Solo
che devi lasciarmi finire la frase. Ho detto che non ti farò
niente. Soltanto quella testa te la spacco in due! Quella tua testolina
te la faccio a pezzi! Ah, ah, ah!
WENDY: Stammi lontano! Non toccarmi!
JACK: Non ti faccio niente.
WENDY: Non toccarmi! Via!
JACK: Ferma con quella mazza.
WENDY: Via!
JACK: Metti via quella mazza.
WENDY: Via! Via!
JACK: Wendy, dammi la mazza.
WENDY: Via! Via!
JACK: Dammi la mazza.
WENDY: Vattene!
JACK: Dammi la mazza.
WENDY: Vattene! Vattene! Vattene via!
JACK: Smettila con quella mazza.
WENDY: Ti prego, basta!
JACK: Dammi quella mazza.
WENDY: Via! Via!
JACK: Wendy... Dammi quella mazza. Dammi quella mazza... Porca... Aah!
JACK:
Ah... Argh... Wendy... Aspetta un minuto. Che cosa fai? Che cosa fai?
Ah... Ehi! Aspetta! Che fai? Apri la porta! Maledetta! Fammi
uscire da qui! Apri la porta! Wendy, sta' a sentire: fammi uscire di
qui e ti giuro che non ne parliamo più. Come se non fosse
successo mai niente! Wendy, amore, mi hai fatto molto male alla testa.
Mi gira tutto, e mi serve un dottore. Tesoro! Fammi uscire da qui!
WENDY: Io vado via. Vado via con Danny. Voglio riuscire a portarlo via
di qui. Scendo giù col gatto delle nevi, e poi ti porto il
dottore.
Wendy...
WENDY: Io vado via.
JACK: Wendy?
WENDY: Sì?
JACK: Sai, c'è una bella sorpresa per te, cara. Ah, ah, ah, ah!
Tu non vai da nessuna parte. Vai a dare un'occhiata al gatto delle nevi
e alla radio e capirai. Ah, ah, ah, ah, ah! Vacci a dare un'occhiata,
eh? Ah, ah, ah, ah! Ah! Vacci a dare un'occhiata, eh? Ah, ah! Vacci a
dare un'occhiata, eh? Ah, ah, ah, ah!
JACK:
Wendy?
GRADY: Sono Grady, mister Torrance. Delbert Grady.
JACK: Grady? Ah, Grady. Ah... Ah, Grady, ah... Ah, salve, Grady.
GRADY: Mister Torrance, mi pare che lei non si sia potuto occupare
di... quell'affare che avevamo discusso.
JACK: Non serve che me lo faccia notare, mister Grady. Di quell'affare
me ne potrò occupare quando sarò uscito da qui.
GRADY: Ne è sicuro, mister Torrance? Proprio sicuro? Io ho i
miei dubbi. Sia io che altri siamo giunti alla conclusione che lei non
si dedica a questo lavoro, che la stoffa non ce l'ha.
JACK: Le chiedo di darmi solo un'altra possibilità, mister
Grady, solo un'altra.
GRADY: Sua moglie, mi pare, è più forte di quanto
avessimo immaginato, mister Torrance. Forse ha più... risorse.
Sembra più forte di lei.
JACK: Per il momento, mister Grady. Solo per il momento.
GRADY: Francamente, ho paura che questo sia un problema da trattare nel
modo più severo possibile, mister Torrance. Purtroppo non
c'è altro da fare.
JACK: Non esiste nient'altro che farei con più grande piacere,
mister Grady.
GRADY: Allora mi dà la sua parola, mister Torrance?
JACK: Sì, le do la mia parola.
TONY:
Etrom... Etrom... Etrom... Etrom... Etrom... Etrom... Etrom... Etrom...
Etrom... Etrom... Etrom... Etrom... Etrom... Etrom... Etrom... Etrom...
Etrom... Etrom... Etrom... Etrom... Etrom... Etrom... Etrom... Etrom...
Etrom... Etrom... Etrom... Etrom... Etrom... Etrom... Etrom... Etrom...
Etrom! Etrom! Etrom!
WENDY: Aaah!
DANNY: Etrom! Etrom!
WENDY: Danny!
DANNY: Etrom!
WENDY: Danny!
DANNY: Etrom!
WENDY: Danny, smettila!
DANNY: Etrom!
WENDY: Danny!
DANNY: Etrom! Etrom! Etrom!
JACK:
Wendy? Sono a casa, amore! Su, vieni fuori. Dove ti nascondi?
WENDY: Danny! Non ce la faccio! Vai! Corri!
JACK: Cappuccetto rosso? Cappuccetto rosso? Su, apri la porta. Su,
apri! Non hai sentito il mio toc, toc, toc? Allora vuoi che soffi? Vuoi
che faccio puff? Allora devo aprirla io la porta?
WENDY: Aaah! Aaah! Aaah! Aaah! Jack! Ti prego! Nooo! Nooo! Aaah! Aaah!
Aaah! No, ti prego! Nooo! Ti prego! Nooo! Nooo! Nooo! Nooo! Ti prego!
Aaah!
JACK: Sono il lupo cattivo!
WENDY: Aaah! Aaah!
JACK: Aaah!
WENDY:
Ah... Ah...
HALLORAN:
Oh-oh! C'è qualcuno? Oh-oh! C'è qualcuno? Ehi! C'è
qualcuno qui? Ehi, gente! Ehi! C'è qualcuno qui?
JACK: Aaah!
HALLORAN: Aaah!
DANNY: Aaah!
JACK: Danny! Danny mio! Danny! Danny! Danny!
WENDY: Danny!
JACK:
Danny! Danny! Danny! Sto arrivando! Danny! Sto arrivando! Danny, sto
arrivando!
WENDY:
Danny! Ah! Aaah!
OSPITE: Gran bella festa, vero?
WENDY: Aah! Aah! Aah! Aah! Aah! Aah! Aaah!
JACK: Danny! Danny! Arrivo! Non ce la farai! Adesso, Danny, ti prendo!
Eh, eh. Danny!
JACK:
Danny!
WENDY: Danny! Danny!
DANNY: Mommy!
WENDY: Danny, come here!
DANNY: Mommy!
WENDY: Danny!
DANNY: Mommy!
JACK: Oooh! Ooh! Ah! Aaah! Aaah! Ueeeh! Ueeeh! Ah! Aaah! Ueeeh! Aaah!
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