Confesso la mia ignoranza. Non sapevo che ci fosse un re dItalia. Conosco una repubblica che proprio domenica 25 giugno va distratta alle urne per fare il tagliando alla Costituzione. Ignoravo che la monarchia avesse un capo riconosciuto come tale da un deputato dellopposizione. Il cittadino Vittorio Emanuele Savoia è stato tradotto in carcere con una serie di accuse dalle quali gli auguriamo possa difendersi provando una limpida innocenza. Speriamo che resti a suo disonore soltanto lespressione usata a proposito dei cittadini sardi, discendenti di quella terra che dette il nome agli antenati del nostro. Essi, secondo lui, tra le altre cose puzzano come le capre.
Il suo arresto ha provocato utili reazioni nei nostri quotidiani e negli ambienti governativi. La necessità di una Giustizia rapida è stata affermata da Piero Ostellino sul Corriere della Sera e dal ministro Clemente Mastella che ad essa presiede. Non per colpa loro fortunatamente ma per mia disattenzione, non ho letto che la Giustizia devessere rapida pure per tutti. Il che al momento non succede e ben sappiamo con quali conseguenze. Ostellino precisa che non dobbiamo salvaguardare limmagine di un principe ma la dignità di un uomo. Per cui si potrebbe amaramente concludere che la dignità è citata in virtù dellimmagine, dato che appunto la lentezza oscena della Giustizia distrugge limmagine di chi non ha difensori pubblici di una dignità aristocratica.
Sulla Stampa Carlo Rossella, direttore del TG5, invoca giustizia in nome di una simpatia della persona che ha la battuta pronta e ingenua, laria svagata, uneleganza naturale ed un ottimismo «a volte confortato» da «qualche fresco bicchiere» di vino. Del quale lillustre giornalista cita il nome che immaginiamo adatto al lignaggio del consumatore e alla raffinatezza del cronista che ci istruisce.
Tra i difensori del Savoia cè pure un nobile di cui ricordiamo lazzardata teoria, esposta al salotto televisivo di Giuliano Ferrara: «Nella civiltà contadina, la donna era la regina della casa». Forse ha letto la frase in qualche pensierino dei baci Perugina, forse ha frainteso qualche antico testo ereditato da illustri antenati, o forse non ha capito granché né del mondo di ieri né di quello di oggi. Se fosse vera questultima ipotesi, dovrebbero affidargli una rubrica assieme a Bruno Vespa che di recente ha invitato il cittadino Savoia, chiamandolo altezza. Totò avrebbe risposto: un metro e 90. [965]