Abbiamo avuto l’Italia dei telefoni bianchi, delle camicie nere e delle bandiere rosse, quella del garofano, dell’edera , del biancofiore e della fiamma tricolore. Per i nostri anni presenti che cosa ricorderanno? Il trapianto di capelli del Cavaliere non meriterà perpetua memoria. Il telegiornale di Emilio Fede sfida Zelig e Striscia la notizia quanto a faccia tosta nel deridere le persone, ma si perderà polvere nella polvere. Non vorremmo che passassimo alla Storia come quelli dei «pacchi», i quali sono i protagonisti di una frequentata trasmissione televisiva di Rai Uno, ma pure termine ambiguo che nel comune linguaggio senza lignaggio significa fregatura. E di fregatura si parla proprio in questi giorni a proposito del giro dei conduttori della trasmissione medesima.

Il Bonolis che faceva altissimi ascolti l’anno passato, ora che con l’anno è passato anche lui in campo avversario, si mostra un eroe detronizzato dal successore, tale Pupo cantante che teneramente adesca nonne e bisnonne superando i vecchi ascolti, mentre il Bonolis stesso fatica a carburare con le nuove trasmissioni dove con il suo eloquio fintamente colto ma furbescamente ammiccante fa andare nel pallone persino il pallone stesso, oggetto di desiderio delle folle italiche e quotidiana somministrazione di sonnifero al popolo osannante.

La rivalità politica tra Destra e Sinistra (il Centro è un’affollata multiproprietà d’entrambi), si è liquefatta nel drammatico interrogativo: perché Mediaset della famiglia Berlusconi sta perdendo il primato di ascolti a favore della Rai (sottoposta al governo retto da un parente della predetta famiglia Berlusconi)?

Se papà Silvio è ostacolato da Pier Casini, il figlio Piersilvio ha rospi da ingoiare servitigli dal commissario Montalbano che ha battuto la contessa di Rivombrosa (chissà che ne dice la nobiltà nera romana), mentre la Milly Carlucci (sorella di Gabriella deputata berlusconiana) ha steso la Maria De Filippi moglie del Costanzoshow, per 31 a 25 per cento negli ascolti.

Intanto pure Mentana deve rassegnarsi ai ko servitigli freddamente da Bruno Vespa, che per metter in cattiva luce l’opposizione fa dialogare Bertinotti con il Capo del Governo a cui fornisce la splendida occasione di recitare le solite litanie sul comunismo di Mosca. Così le nonne e bisnonne che amano Pupo sono sicure che i Prodi italici sono della peggior razza bolscevìca, avendo mangiato a sazietà bambini con Stalin e Togliatti. [anno XXIV, n. 930]