Il "Tama" festeggia 1000 numeri
Una rubrica nata per scherzo,
che ha segnato quasi 30 anni della nostra storia

Era il 26 settembre 1982. Un sacerdote che insegnava religione presso l'Istituto "Valturio" ci aveva portato qualche giorno prima in redazione un articoletto molto divertente e... divertito sul fenomeno della Gonjaulax Tamarensis, un'alga che in quel periodo aveva colorato di rosso vaste zone del nostro mare. L'aveva scritto un insegnante di lettere. Nel mettere in pagina l'articoletto giunto non firmato, nessuno ricordava il nome dell'insegnante, così fui proprio io che, prendendo spunto dal nome dell'alga, coniai lo pseudonimo "Tama". L'articolo piacque tanto che - per volontà del direttore Piergiorgio Terenzi e la disponibilità dell'autore, il professor Antonio Montanari - già dal 10 ottobre la collaborazione occasionale diventava una rubrica, "il Notes" di Tama.

Sono passati quasi ventotto anni ed oggi festeggiamo il numero 1000 di quella rubrica nata per caso, in seguito battezzata "Tam-Tama" e presenza fissa del settimanale.
Antonio Montanari era già firma nota per le sue collaborazioni da giovane redattore presso il Resto del Carlino e ad altri giornali locali.
Negli anni, la sua penna affilata, arricchita di un italiano splendido, vivace per un'ironia mai latente, forte di capacità critica legata a riferimenti valoriali certi e non trattabili (come si usa dire ora) hanno fatto della sua rubrica un riferimento certo e godibile per tanti lettori, per molti la prima lettura del settimanale appena sfornato.

Quasi dieci anni fa, nel volume "Quanto basta" che raccoglieva qualcosa dello "sguardo satirico dal Ponte" Montanari commentava: "Ogni giornale che si rispetti ha un angolino urticante, una zona franca che dev'essere diversa dal resto. Se la mia rubrica esiste e continua, il merito va ai direttori che hanno saputo trovare parole di conforto alle mie depressioni, quando mi stufo di scrivere in uno spazio, nato per ischerzo, continuato per gioco, ma adesso divenuto una specie di incubo settimanale.
Quando si avvicina il momento di mettere nero su bianco, ripenso ad una preghiera di San Tommaso Moro: «Signore, donami la salute del corpo e il buon umore necessario per mantenerla...". E spero che il buon umore lo abbiano anche i lettori, soprattutto quanti sono citati con nome e cognome. Quella preghiera insegna ottimismo, ma non dimentico però quanto ricorda la storia: che Tommaso Moro fu condannato a morte. E così non sia".

Proponiamo di seguito il numero 1 della serie, che conteneva già, con simpatia, tutta la libertà con cui Antonio ha saputo in questi anni guardare alla realtà, scevro da schematismi di parte, a cui una errata visione del bipolarismo sembra oggi condannarci.

Caro Antonio, grazie.
Giovanni Tonelli


Alga rossa?
Garibaldina!
La presenza dell'alga rossa "tamarensis" nel mare Adriatico ha destato viva preoccupazione negli ambienti politici romani. Abbiamo registrato le prime reazioni. Secondo Longo (Psdi), la gravità del fatto non sta nella presenza delle alghe, ma nelle loro colorazione: "Perché sono proprio rosse?", si è chiesto Longo, "La colpa è della linea politica regionale. Infatti, in Val d'Aosta, le alghe rosse non ci sono".
In ambienti vicini al Pci, si fa notare che il fenomeno potrebbe, portare ad una diversa valutazione del ruolo del partito in Parlamento: "Più rossi sono i mari, più peso dobbiamo vederci riconosciuto" ha ipotizzato Pajetta che ricorda come l'Adriatico sia anche il mare della Jugoslavia, dell'Albania e dei sottomarini sovietici.
"Alghe rosse?", si è chiesto Bettino Craxi. "Senz'altro, alghe garibaldine!". Per Piccoli, la presenza delle alghe è un fatto non nuovo: "Lo avevamo previsto e denunciato, noi non c'entriamo, il fatto ci coinvolge come italiani, ma come ex alpini ci fa avvertire la superiorità della montagna". Andreotti ha diffuso un breve comunicato: "Si parla tanto, a torto o a ragione, delle alghe rosse: ma chi lo ha detto che sono di questo colore? E se si trattasse soltanto di un fenomeno ottico?".
In ambienti locali, invece, si pensa di adottare seri provvedimenti, atti a contenere il fenomeno, assumendo in pianta stabile giocatori di prestigio in transito per il Festival del teatro in piazza, con lo scopo di adibirli alla tinteggiatura artificiale delle alghe.
L'assessore Ghirardelli terrà una conferenza sul tema: "L'alga tamarensis non è un tamarindo". Museo civico e Biblioteca comunale allestiranno una mostra intitolata "Gambalunga nella melma".
L'avv. Zavoli sta preparando una lettera aperta al Presidente Pertini che comunica così: "L'alga rossa è biblica: Geremia lo aveva detto. Ma che occhi avete se non vedete nemmeno il rosso delle nostre bandiere?".
Secondo il Movimento popolare, invece, l'apparizione delle alghe, in occasione del Meeting, sarebbe stato un fatto miracoloso.
Sembra che l'Ufficio d'Igiene abbia individuato i portatori sani dell'alga in una delle 400 comitive di ferrovieri in pensione che si sono recate l'estate scorsa in Estremo Oriente. I presunti colpevoli sono stati denunciati al ministro Formica per importazione clandestina di sostanza coloranti. L'Assessore regionale Chicchi, non smentendo la notizia, ha concesso la sua intervista n. 2.434, con la quale vincerà il premio "Ecco Logico".

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Pagina 1354. Creata 17.07.2010. Aggiornata< 17.07.2010, 18:00. Antonio Montanari
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