PARIGI
Sei così,
protetta da un portone
all’ombra di un corteo di lampioni
che ombreggiano tra le foglie
il mio curioso cammino;
sei languidamente
abbracciata al tuo perpetuo amore
- visto nei film, sognato tra le pagine -
che ti bacia dell’ultimo bacio
forse prima di riaccompagnarti,
forse prima di lasciarti
o forse prima dell’amore,
proprio sotto un palazzo,
proprio come si conviene
nelle favole.
Dovevi proprio essere così
Parigi
ai miei occhi assetati
solo di vederti
solo di sapere com’eri:
un po’ mia, un po’ grande,
un po’ normale, un po’ casa
così simile alle foto nei libri,
così ingenua nei miei pensieri
che per un attimo lungo un fine settimana
non ti pensano più.