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Piaget 2

FRANCESCA (5;11)

- Perché è giorno?

- Perché c’è il sole.

- E se piove? E’ ancora giorno?

- Sì, qualche volta.

MARINA (5;4)

- Cos’è la notte?

- La luna.

Com’è la luna?

- E’ così (.

- A cosa serve?

- A fare un po’ di luce la notte.

- Non bastano i lampioni?

- No.

- Qualcuno può portarla via?

- No, perché nessuno può salire in cielo.

- Neanche in aereo?

- No.

- Cos’è la pioggia?

- E’ l’acqua.

- Quella del rubinetto?

- No, delle nuvole.

- E’ diversa?

- No.

- A cosa serve l’acqua?

- A dare da bere ai fiori.

- Poteva essere gialla?

- No.

- Perché?

- Sennò non può dare da bere.

- E il mare?

- E’ l’acqua.

- E’ sempre acqua?

- Sì.

- Non è diversa l’acqua?

- No.

- Dove vive?

- Nel mare.

Anche queste risposte sono date con convinzione e ad un’età più precoce di quella dei bimbi intervistati da Piaget.

GIULIO (5;4)

- Perché piove?

- Perché è scuro.

- E se non fosse scuro?

- Ci sarebbe il sole.

- A cosa servono le nuvole?

- Non lo so.

- Se tu potessi usarle?

- Non si possono prendere, ma con gli aquiloni sì.

- Perché è giorno?

- Perché l’ha creato Dio.

- Non potrebbe essere notte?

- Sì, se va via la luce.

- E la notte cos’è?

- E’ buio.

- Possiamo chiamare la notte acqua?

- No, ma l’acqua può fare il bagno.

- Com’è cominciata l’acqua?

- Da Dio.

- E se Dio non c’era?

- Non c’era niente.

DAVIDE (5;6)

- Cos’è l’acqua?

- Serve a lavarsi le mani.

- Dove vive l’acqua? Ha una casa?

(Davide, a differenza di Luigi, pensa un po’ prima di rispondere e sembra non essersi mai posto domande su questi argomenti. Gioca mentre lo interrogo e si ferma a guardarmi quando non capisce la domanda).

- Sì.

- Cos’è la pioggia?

- E’ l’acqua.

- Non può essere aranciata?

- No, perché si beve (intende l’aranciata). Dopo una pausa aggiunge: Anche l’acqua.

- Allora perché?

Non risponde.

- Chi ha fatto la pioggia?

- Dio.

- Non poteva farla blu?

- No.

- E il mare?

- E’ acqua.

- E’ lì che vive l’acqua?

- Sì.

LUIGI (6;0)

- Perché piove?

Pensa un momento guardando fuori dalla finestra.

- Piove. Sai perché piove? Perché la pioggia vuole piovere e il sole vuole fare sole, allora litigano! E piove. (Con enfasi. Gesticola per fare il sole).

- Allora litigano?

- Sì, perché la pioggia vuole fare pioggia e il sole sole. Poi vince la pioggia perché il sole asciuga tutto.

E’ contento della sua spiegazione.

Anche per ottenere queste risposte Piaget ha dovuto intervistare bambini più grandi, fino ai dodici anni. Comunque sembra che il tono delle risposte non cambi più di tanto, malgrado una società senz’altro più evoluta.

MICHELA (7;9)

- Perché è notte?

- Perché è sera.

- Ma perché è sera?

- Perché c’è il cielo.

- Ma il cielo non c’è anche di giorno?

- Sì, ma di sera ci sono le nuvole.

Simile alle risposte di Duc (6 anni).

- Perché di notte è buio?

- Perché è ora di andare a letto.

- Come mai viene buio?

- Son le nubi che lo fanno.

Parlando della notte con i bimbi, la precausalità non è presente in maniera molto evidente. Si arriva subito al "come" si forma la notte.

I bambini di oggi sono più orientati alle spiegazioni tecniche.

- Cosa è l’acqua?

- Ci sono dentro le bollicine.

- A cosa serve?

- Per berla.

- Perché si chiama acqua?

- Perché è acqua.

- Non poteva chiamarsi sasso?

Ride.

- Sì, si poteva chiamare.

Ride ancora poi spiega la differenza tra acqua e sasso.

- Come l’avresti chiamata, l’acqua?

- Cioccolatino.

- E il cioccolatino?

- Cioccolata calda (ride).

- Chi ha dato il nome all’acqua?

- Dio santo.

- C’era prima l’acqua o gli uomini?

- L’acqua.

- Perché?

- Sai perché? Perché fa mantenere vivi.

- Potevano esserci gli uomini senza l’acqua?

- Sì (convinto).

GIULIO (5;4)

- Cos’è il vento?

- E’ luce.

- Chi lo ha fatto?

- Lo ha fatto Dio.

- Dove vive il vento?

- Nell’aria.

- A cosa serve?

- Per respirare.

- Chi lo ha fatto?

- Dio.

- Cos’è Dio?

- E’ quello che ha creato tutto.

- Perché?

- Perché c’era un mondo nero.

- Tu l’hai visto?

- Sì, la foto.

- Com’è fatto?

- E’ magico.

- Dove vive?

- Non in Italia.

- Si può andarlo a trovare?

- Sì, in chiesa.

MICHELA (7;9)

- Cos’è Dio?

- E’ nostro padre.

- Dove abita?

- In cielo.

- Com’è fatto?

- Buono (ti dico le qualità, eh!?), dolce.

- Ma com’è fatto fisicamente?

- Non si può sapere perché nessuno l’ha visto.

- Perché?

- Perché ha creato gli uomini e poi è andato in cielo.

- Perché non si è più fatto vedere?

- Perché l’uomo non aveva bisogno di lui.

- E perché ha fatto gli uomini?

- Perché sennò la sua fatica non serviva a niente.

- Quale fatica?

- Di creare la terra, il mare, le montagne.

- E perché ha creato tutto questo?

- Per l’uomo.

- Ma se l’uomo non c’era?!

- Per gli animali!

- L’ha fatto per l’uomo o per gli animali?

- Per tutti e due.

- Per chi di più?

- Per l’uomo.

- Non poteva stare senza l’uomo?

- No, altrimenti le sue fatiche non servivano a niente.

- E se non faceva fatica?

- Doveva fare fatica per creare tutto.

- Ma non poteva fare a meno di creare?

- Sì, solo che non poteva avere un figlio!

- Chi è suo figlio?

- Gesù.

- E perché ha creato Gesù?

- Per dopo mandare un salvatore sulla terra.

- Chi te lo ha detto?

- A scuola.

Ho voluto concludere con queste risposte questa breve ricerca.

Anche nel modo in cui parlano di Dio questi bambini sono più analitici. Ciò riflette la differenza di educazione dei bambini. Un tempo si istruivano i bambini in maniera reverenziale nei confronti di un Dio che bisognava ingraziarsi lodandolo o con una serie di manierismi più di facciata che di contenuto.

Ora, invece, si spiega bene ai bambini l’idea di un creatore che per il bambino è un amico con il quale parlare liberamente. Un amico che ha creato il mondo per dare all’uomo un bel regalo.

Concludendo, le risposte date dai bambini oggi non sono molto dissimili da quelle date dai bambini con i quali ha lavorato Piaget, però la maturazione odierna del bambino è più rapida. Il passaggio dal primo al secondo-terzo stadio avviene ad un’età i nferiore.

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