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Commedia scena quarta

Si abbassano le luci sulla scena mentre questa cambia rapidamente: la cittā di fondo si tramuta in una cittā del futuro, tutta metallica; sul tavolo del ricercatore appaiono computer, aggeggi elettronici di ogni tipo, antenne paraboliche. Lampi di luce si susseguono. Gli attori, nel frattempo, sono usciti: Ippocrate e il dottore sono diventati dei poster polverosi inquadrati da due fari che si accendono non appena il cambio scena č fatto; i due ricercatori si sono trasformati in due robot che entrano in scena con incedere tipico, parlando tra loro con voce metallica.

Primo robot: Gli elaboratori elettronici a scansione non sono in grado d'individuare nella loro memoria nulla che permetta di riconoscere quella sostanza.

Secondo robot: Dopo la pioggia cosmica i segnali a onde corte dallo spazio sono aumentati. Gli umani continuano a mettersi in contatto con il cosmo malgrado i nostri divieti. Non possiamo giustiziarli tutti per questo: abbiamo bisogno di essere oliati ogni tanto.

Primo robot: E non si trova nessun robot disposto a farlo.

Secondo robot: Non capiscono che č dal cosmo che arriva questa nuova epidemia. E' terribile.

Da un lato della scena entra Lazzera, vestita di abiti metallici stracciati, simili a quelli delle scene precedenti.

Lazzera (parlando da sola mentre si guarda intorno): Ma guarda (intanto con le mani si spolvera e riassetta i vestiti) in che posto mi sono trovata! Sfido che faticavo ad infilarmi tra tutte quelle porte stagne! E' stato ancora peggio di quella volta che sono finita da quel ricercatore idealista che pretendeva di cambiare il mondo senza di me e che poi ci ha provato anche con me, ma gli altri non erano mica tanto d'accordo! Dovrebbe essere qua il mio amico dell'esperimento fallace: altro che fallace, guarda dove ci ha portati! E questi cosi qui, che cosa sono? (i due robot armeggiano con libri, provette, computer, ma non la vedono e non la sentono ) Che strani. Hanno gli occhi peggio del Guercio, poveraccio. Qui dentro non lo farebbero nemmeno entrare uno lercio e brutto come lui.

Si avvicina ai robot e batte le nocche delle dita sulla scatola metallica che hanno al posto della testa. Tocca un computer, un'antenna. Poi fa un salto indietro, spaventata, quando sente i due parlare.

Primo robot (mentre l'altro prende appunti al computer): Questa nuova malattia č troppo pericolosa per noi e per gli umani. Dobbiamo fare potenziare le difese antipioggia, vietare le comunicazioni con gli alieni, potenziare le armi di protezione nel caso in cui decidano di scendere sulla Terra, vietare l'ospitalitā a qualunque estraneo, isolare qualsiasi possibile portatore della malattia ...

Lazzera (saltando come nelle scene precedenti): L'untore! L'untore! Al rogo l'untore!

E su Lazzera che salta per la scena, il sipario si chiude.

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Fine

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