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Il Tempio
del donatore
a Pianezze di Valdobbiadene

Forse non tutti sanno che ... 
La storia di questo luogo è piuttosto lunga. Tutti coloro che verranno in pellegrinaggio in questo 2000 e riceveranno il bel libretto con tutte le notizie: pensiamo di fare cosa gradita a molti altri con una breve storia. Interessante e particolare la storia dei Tempio dei Donatore, il Santuario del preziosissimo sangue di nostro Signore Gesù Cristo. E' nato infatti da un'idea di Giovanni Battista "Titta" Cecchella, fondatore, nel 1958, dell'AVIS di Valdobbiadene (TV).

Egli la sera dei 25 maggio 1961, di ritorno dall'inaugurazione di un albergo nell'abetaia di Pianezze, si chiese all'improvviso "Perché non costruire una chiesa lassù?". L'altopiano, ed in particolare la stradina che da Valdobbiadene porta a Pianezze, intitolata a San Francesco d'Assisi, stava diventando luogo frequentato e sin dai primi anni Cinquanta molti vecchi edifici (fienili, case rurali) erano stati restaurati, mentre altri (ville, alberghi, negozi) erano sodi dal nulla. L'idea di Cecchella, persona di grande umanità, in visita ogni giorno ai malati e sempre pronto a reperire, notte o giorno, sangue per l'ospedale, piacque all'arciprete don Angelo Zaramella, che pensò di dedicare il Tempio al "Sangue Preziosissimo di nostro Signore', e quindi al Donatore di sangue, e piacque al sinda-co di Valdobbiadene, lsidoro Grigoletto, che nominò Comitato per la realizzazione dell'iniziativa il Consiglio d'amministrazione della locale sezione AVIS. Per le fondamenta del Santuario, come simbolo di pace (durante la guerra Pianezze era diventata una postazione di cannoni che sparavano sul Montello e sul Grappa) furono usati sassi raccolti dal greto dei Piave e trasportati su carri e trattori da studenti, agricoltori ed operai. L'Amministrazione comunale, intanto, aveva donato alla Parrocchia il cucuzzolo individuato per il Tempio che fu  progettato in tempi brevi dagli architetti Musini e Davanzo di Treviso. Il 16 ottobre 1962, con il rito della benedizione da parte di mons. Alvise Dal Zotto, ci fu la posa della prima pietra e già nel 1964 una parte della Chiesa, l'attuale sacristia, ospitò le celebrazioni. Una sosta dei lavori, per cause economiche (i fondi scarseggiavano), non permise a Cecchella di veder completata l'opera.  Mori nel 1966, scrivendo nel suo testamento spirituale: "Sono pronto a morire,- completate l'opera che ho iniziato, Quando il Tempio sarà terminato, i Donatori di sangue verranno numerosissimi da oriente e da occidente, dal monte e dal mare,- ed essi non ricorderanno il mio nome, ma il nome di Gesù Cristo che ha donato per loro il suo sangue"
I lavori ripresero con il suo successore, Alvise Dall'Armi che, aiutato dal nuovo presi-dente dell'AVIS, Lorenzo Dalla Longa, coinvolse nel reperimento dei fondi anche altre Associazioni di Donatori: FIDAS, Misericordie d'Italia, FRATRES, AIDO. Il 16 settembre dei 1979, in un clima di grande entusiasmo, il Tempio fu consacrato dal vescovo di Padova, mons.  Girolamo Bortignon, alla presenza di oltre 400 sezioni (alcune anche estere) di Donatori. 
Il Papa, Giovanni Paolo li, partecipò con l'invio di una lettera e con il dono di un prezioso Calice.
Da allora molte Associazioni e privati contribuirono a impreziosire la Chiesa, come le Misericordie d'Italia e i Gruppi FRATRES ai quali si deve l'affresco realizzato da Carmelo Puzzolo e collocato sull'abside. L'opera, inaugurata nel 1986, descrive le "opere di misericordia" con le quali esprimiamo il nostro amore a Dio e la solidarietà con i fratelli e vede la presenza di due personaggi che rappresentano il dono dei sangue e degli organi, ma anche ogni altro gesto d'amore reso possibile dal volonta-riato.  Lo stesso Puzzolo ha eseguito anche la "Via Crucis" lungo le pareti della navata del Tempio, mentre gli adisti della Vai Gardena hanno realizzato la "Madonnina dei Donatore", posta nella nicchia a destra, accanto al presbiterio. Completato il Tempio, si pensò ad una struttura che accogliesse le numerose comitive di pellegrini che salivano continuamente a Pianezze. Don Vittorio Gomiero, primo Rettore dei Tempio, la pensò anche come Centro Studi per quanto riguarda i problemi della donazio-ne. Un'idea che già vede le sue fondamenta e che proprio in quest'anno 2000 vedrà ultimati i lavori più urgenti. Poi molto dipenderà ancora dalla generosità di Associazioni e benefattori. La struttura si chiamerà "Centro di Studi e Accoglienza Don Vittorio Gomiero".  Questo grazie a tutti voi... ed alla vostra generosità.
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