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Alle Associazioni, ai collettivi, ai Sindacati alle
cittadine/i di L'Aquila
Presentiamo CARTA DI IMPEGNO che abbiamo
costruito nelle assemblee fatte finora, chiedendovi di sottoscriverla per
continuare insieme l'azione contro il terzo traforo nel Gran Sasso. Le
adesioni possono essere inviate (anche via email: [email protected])
ed accompagnate da eventuali suggerimenti ed osservazioni. Vi preghiamo di
farci avere l'adesione al più presto, almeno entro il 13 maggio, per
poter lavorare insieme alle varie iniziative per la realizzazione del
FORUM CITTADINO. La prima riunione tra gli aderenti si terrà VENERDI' 17
ALLE ORE 17 PRESSO L'AULA F Palazzo Camponeschi, L'Aquila.
Si auspica la
massima partecipazione Grazie, a presto.
PER LA DIFESA DEL GRAN SASSO E
LA TUTELA DELLE SUE ACQUE
CARTA DI IMPEGNO
E' in crescita un movimento che, oltre a porsi l'obiettivo
della tutela di una montagna vitale per l'acqua di tutti, vuole
trasmettere un segnale inequivocabile per una società fatta di cultura,
dignità, storia e tradizioni, che non può più consentire progetti
devastanti come l' ampliamento dei laboratori dell'Istituto di Fisica
nucleare e la conseguente realizzazione della terza galleria sotto il Gran
Sasso. E' l'unico caso al mondo in cui si pensa di realizzare un'opera di
tali proporzioni all'interno di un parco nazionale, creato per la tutela
dell' ambiente e delle sue risorse. Ci opponiamo radicalmente alla
realizzazione del terzo traforo. La nostra lotta è sincera e rimane fuori
dagli opportunismi di gestione del potere. Sono già 60 i comuni che hanno
deliberato contro questa devastazione e solo a L'Aquila si continua a
rifilare il miraggio dello sviluppo locale attraverso questi lavori. Il
terzo traforo non porterà occupazione e sviluppo nel nostro territorio:
servirà solo ad arricchire le imprese appaltatrici e ad aumentare i
profitti delle multinazionali che sfruttano la ricerca. Ci impedirà,
invece, di bere l'acqua del Gran Sasso durante tutto il periodo dei lavori
di scavo e ci lascerà, soprattutto, una ulteriore diminuzione della
riserva permanente di acqua custodita nella nostra montagna, una peggiore
qualità dell'acqua stessa, inquinata dalle polveri di scavo, dalla
cementificazione, dal drenaggio delle falde e dalla massiccia presenza di
macchine nei 4 anni di cantiere previsti. Il disastro causato con le due
gallerie precedenti dovrebbe far desistere dall'idea di nuovi interventi.
Il Gran Sasso è una montagna calcarea, per questo ha tanta buona acqua:
sta a noi saperla conservare.
L'acqua da bere e l'aria da respirare non
sono beni inesauribili.
La volontà di chi spinge per il terzo traforo non
è di aumentare la sicurezza dei laboratori sotterranei, ma di arrivare ad
un loro ampliamento. Sono previste, infatti, due nuove grandi sale che si
aggiungono alle tre già esistenti e la terza galleria è poco più di un
passaggio pedonale. Oggi la sicurezza dei laboratori si potrebbe invece
migliorare semplicemente sfruttando le tecnologie già utilizzate dai
ricercatori, limitando al minimo possibile la presenza umana nelle sale
sotterranee e investendo sul sistema di areazione già potente ed
efficace. Il motivo millantato sulla sicurezza autostradale è palesemente
smentito dal bassissimo numero di incidenti che si verificano nelle
gallerie del Gran Sasso. E' noto che questo sistema è tra i più sicuri
al mondo, perché a doppia canna e con ben 18 passaggi tra le due
carreggiate che, se utilizzate razionalmente, rappresenterebbero facili
vie di fuga in eventuali disastri sotto i laboratori. Il nuovo progetto,
peraltro, non prevede l'eliminazione della strozzatura per l'ingresso ai
laboratori. La realizzazione di quest'opera risulta sempre di più
asservita a interessi estranei alle vere esigenze dello sviluppo locale,
alla sua economia e alla sua storia. Con un po' di fantasia, i 110
miliardi già stanziati, potrebbero essere investiti nella
ristrutturazione dell'acquedotto aquilano, ormai fatiscente, creando
davvero lavoro diffuso, stabile e ben più utile alla collettività per il
risparmio di acqua potabile che si otterrebbe.
Noi crediamo che non sia
così scontato il consenso degli aquilani a questo nuovo scempio.
Abbiamo
iniziato un percorso di azione territoriale per allargare il movimento di
opposizione alla realizzazione del terzo traforo e all' ampliamento dei
laboratori. Intendiamo raccogliere l'adesione a questo documento da parte
di comuni ed enti locali, associazioni, sindacati, partiti, singoli
cittadine/i per continuare l'attività di informazione e di opposizione
sul territorio. Vogliamo realizzare un forum cittadino, inteso come spazio
politico di democrazia e partecipazione, inclusivo di ogni individualità,
che ponga l' azione comune come unico strumento efficace per bloccare gli
speculatori della montagna.
L'Aquila, maggio 2002
PER ADESIONI: [email protected]
328 7080432; 347 8138111; 347 1810061
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