LO "STRUDEL"
In certe case, come in quella che, prima mi sposassi, era la
mia, non può assolutamente mancare quel certo piatto, per ogni
ricorrenza.
Così, nella casa di modesta borghesia che mi ha vista crescere
in grande allegria, sul finire del gran pranzo di
" Capo danno " non poteva mai mancare
lo strudel fra le sue fiamme.
Lo strudel è un dolce a base di frutta; molto adatto per
un pranzetto un pochino lauto; non lungo a fare; di grande
apparenza; e di spesa veramente relativa qualora si abbia in casa
rum che non costi molto; rum, cioè, preparato unendo il
contenuto di una boccetta della relativa essenza a quel
quantitativo di acqua, di zucchero e di alcole indicato sopra
letichetta.
Se anche voi (al par di me che son tanto ligia alle tradizioni
della famiglia)
se anche voi voleste, quale vivo e
allegro augurio per il nuovo anno
in quel tal
giorno, recare in tavola, il dolce infiammato:
* * *
Mettete, sullapposita asse, gr. 250 di farina bianca, un
pizzico di sale, 1 cucchiaio di zucchero; riunite il tutto a
montagna; fatevi nel mezzo un buco; versate nel buco un uovo
intiero, ed un cucchiaio colmo di burro sciolto in 1/2 bicchiere
di latte tiepido.
Impastate; aggiungete ancora latte se fosse necessario;
manipolate; rimanipolate; pensate che più lavorerete la pasta,
più il dolce vi riuscirà squisito e
delicato.
Allorché sentirete la pasta morbida e le vostre braccia un poco
stanche, ammassate a palla la pasta; mettete sul fuoco una
casseruola vuota, perché si riscaldi; ricoprite con essa la
pasta; e lasciatela poi lì, al caldo, per una mezzora
circa.
Secondo il gusto, preparate intanto la frutta; preparatene circa
1 kg. e o sole mele; o sole pere; o mele e pere e prugne secche.
Le mele e le pere sbucciatele; liberatele dal torsolo;
affettatele fine. Le prugne rammollitele in acqua e
snocciolatele.
Tagliate poi il picciolo a ciascuno degli acini di 1 etto di
uvetta sultanina e lavateli con un goccio di quel rum.
Tirate, con la pasta riposata, una sfoglia il più
possibile sottile; ungetene la superficie con burro liquefatto;
stendetevi sopra la frutta affettata, lasciando vuoto, per 2
dita, lorlo tutto in giro; e spargete, sopra la frutta,
luva sultanina, 2 prese di cannella in polvere, 3-4
cucchiai di zucchero, e 1/2 etto abbondante di burro liquefatto.
Adagio adagio (che non si rompa!) arrotolate su se stessa la
sfoglia con il suo ripieno, fino ad averne un bel rotolo lungo;
schiacciatelo ai 2 capi fortemente (che la frutta non
scappi!) e leggermente al di sopra (che sia appiattisca un
poco); passatelo, curvandolo, in una tortiera di rame bene
imburrata; pennellatene con burro fuso la superficie (che si
faccia, così, ben lucida) e cucinate in forno o fra le brage.
Al momento di servire (ma solo allora!) fate scivolare lo strudel
sul piatto; innaffiatelo senza economia con quel rum; date fuoco;
e
* * *
E quando il fiammante dolce farà la sua comparsa, come non potrebbe venir accolto da uno scrosciante evviva generale?