ROTOLO CON COTECHINO
Niente di straordinario, niente di eccezionale, nel piattino che oggi voglio insegnarvi; ma quando, seguendo il mio consiglio, lo avrete preparato, anche voi potrete vedere e constatare comesso sia un piatto dal bellaspetto, dal profumo molto promettente, assai appetitoso, abbastanza nuovo, lesto a fare e, per di più, poco costoso!
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Allorché vorrete far la prova
comperate 1 kg. di polpa
di vitello e, fidandovi più dellabilità
preparatoria del macellaio, che della vostra, fate da lui
tagliare, aprire, battere e spianare quella polpa in un foglio
molto sottile.
Comperate anche un piccolissimo cotechino (del peso di circa 3
etti) ma comperatelo di primissima qualità, di quelli composti
con carne assai finemente tritata, di quelli di forma
rotondeggiante, possibilmente insomma di quelli che nel Veneto
vengono chiamati bondiole.
Comperate pure 3 uova, cucinatele sode e sgusciatele.
Ecco così pronto tutto il necessario per ammannire il piatto.
Stendete sullasse il foglio di carne.
Con un colpo di coltello aprite il cotechino; toglietene tutta la
polpa e spargetela sulla carne, uniformemente, lasciandone
liberi, tutto allingiro, gli orli, per unaltezza di
circa 2 dita.
Disponete nel mezzo le 3 uova sode in stretta fila.
Avvoltolate su sé stesso, e con il suo contenuto, il foglio di
carne; ma delicatamente e stando ben attente di non scomporne
la
doppia disposizione interna.
Legate stretto quasi fosse un salame e stringete anche forte, con
2 lacci, le estremità.
Mettete il rotolo in casseruola (possibilmente di rame)
con poco burro e parecchio olio crudi; spargete sulla superficie
poco sale (convien ricordare come la carne insaccata sia spesso
salata) e qualche foglia di salvia.
Ponete la casseruola prima a fuoco basso e poi coperchiata;
poscia a fuoco alto e scoperchiata, e fate così cucinar
larrosto non scordando di rivoltarlo, di tanto in tanto.
Allorché il rotolo sarà leggermente bruciacchiato su tutta la
superficie, anche il piatto sarà fatto, e non vi mancherà che
di levare tutti i lacci, di affettarlo, di disporre per bene le
fette tanto variegate sul piatto e di portare questo in tavola
insieme ad una insalatiera colma di insalatina fresca.
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Non vi ho detto? Bello laspetto, promettente il profumo; appetitoso il sapore; nuova la trovata; lesto a fare; e lieve la spesa giacché se con saggia furberia, sottili saran tagliate le fettine il piatto vi servirà certamente per più di un pasto.