PEPERONI SOTT’OLIO

Se voleste avere in credenza, oltre i barattoli delle dolci marmellate e le bottiglie dei liquori prelibati (e di fabbrica casalinga tutti quanti) anche vasi ricolma dell’una di quelle promettenti leccornie che, nell’inverno, ci fanno tanto più gustare il lesso… eccomi oggi ad insegnarvi il modo di riporre e conservar sott’olio i grassi e carnosi peperoni grossi.
Se dunque voleste… (come ho voluto io, tosto che m’è giunto, dalla zia Caterina, il buon suggerimento) comperate 3-4 chili di peperoni; e sceglieteli molto grossi, sodi al tatto, scricchiolanti alla pressione, e variamente colorati in rosso scarlatto, in verde intenso, in giallo dorato.
Lavateli; asciugateli; spaccateli per il lungo; togliete ad ognuno il gambo ed il grosso torsolo sempre carico di semi appiattiti e bianchicci; e tagliateli tutti a lunghe listerelle, della larghezza di circa un dito traverso.
Pesate i peperoni così preparati.
Sono essi 3, 4 chili?
Mettete, allora, in una larga pignatta circa 2 litri di buon aceto; unite erbe aromatiche, cioè 6-7 foglie di alloro, un rametto di timo, un pezzetto (lungo circa un dito) di corteccia di cannella, e 6-7 chiodi di garofano.
Ponete la pignatta, con tutto il suo carico, a fuoco.
Tosto l’aceto bollirà, unite i peperoni preparati e rimestateli spesso, ma sempre adagio adagio, per non spaccarli ché sono sempre piuttosto fragili; lasciateli bollire per 10 minuti, e precisamente fino a che… pur sentendoli tuttora piuttosto duri al tocco, li avrete visti perdere la vivezza dei loro smaglianti colori.
Togliete allora dal fuoco la pignatta; dalla pignatta scolate i peperoni; e lasciateli poscia raffreddare.
Lavate per bene ed asciugate alla perfezione (meglio riscandandoli al forno) 1-2-3 vasi di vetro.
Colmateli con le listerelle cotte ravvicinandole ben bene fra di loro e disponendole a strati variamente colorati per dar, così, un aspetto che sappia di raffinata sciccheria, alla vostra provvista cucinaria.
Riempite i vasi con buon olio di oliva; chiudeteli, prima con carta oleata, poi con il loro tappo di sughero o di vetro smerigliato, infine con un cappuccio di carta strettamente rilegato; e riponeteli dentro la credenza.

* * *

Questo, il suggerimento che m’è giunto; che ho seguito; che vi do.
Se è sicuro? - mi chiedete.
Ma… non vi ho detto che m’è venuto dalla zia Caterina? E vi par possibile che il consiglio di una zia che si chiama Caterina possa esser " non sicuro "?
Seguitelo, dunque, a cuor tranquillo - così - come l’ho seguito io.

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