ARROSTINI ANNEGATI

Lo conoscete quel piatto sì squisito, sì svelto a fare, e ch’è stato battezzato: " Arrostini annegati "?
No? È ancora ignoto in famiglia?
Per farne, allora, la conoscenza…

* * *

Comperate bracioline di vitello (ma bracioline della parte della lombata; quelle, cioè, che son sottili e che hanno, ciascuna, solo un poco d’osso e non il manico lungo e lievemente ricurvo). Comperatene 6, se 6 siete in famiglia; e ad ognuna cercate poi di arrotondar la forma, puntandone con uno stecco la listerella di carne… sempre penzolante.
15 minuti prima del pranzo… (non v’ho detto che la preparazione del piatto è ultrasvelta?) mettete a fuoco, nella teglia possibilmente di rame, un bel cucchiaio colmo di burro e 6 (non sono 6 le bracioline?) foglie fresche di salvia.
Quando il burro sarà soffritto e la salvia imbrunita, aggiungete, l’una presso all’altra, le bracioline; salatele; innalzate il fuoco: fatele rosolare prima di qua e poi di là; e spargete sopra un cucchiaino di farina bianca per addensare, così, il sugo.
Versate, in un bicchiere, 3 dita di vino bianco o (meglio ancora) 2 dita di marsala; inaffiate con il vino le bracioline; lasciatele sul fuoco ancora 2-3 minuti; e portate subito in tavola - e possibilmente nella stessa teglia - I vostri squisiti arrostini, annegati… in quel vino.

* * *

È, o non è, lesto a fare, questo piattino?
Il primo giorno, dunque, che dovrete talmente sfaccendare per la casa, da non aver tempo per molto spignattare, non scordate che nella " lista dei vostri piatti familiari " da oggi in poi ha preso un posto anche questo : " arrostini annegati ".

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