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Commento tecnico al torneo Lubjana dicembre 99

Giornata importante il 19 dicembre 1999. Non sara' quella ricordata (ancora non abbiamo vinto un torneo in Slovenia), ma e' quella della differenza colmata, del gap richiuso, almeno con i club sloveni. Per chi non c'era ecco la sequenza dei risultati:
Bologna-Lubjana 2 6-0
Bologna-mixVelenie+Jr 3-0
Bologna-Lubjana 1-2
Bologna-Kranj 0-1
Bologna- femminile 3-0

Il fatto di aver sconfitto Velenje 3-0 come una formalita' e' passato inosservato, anche se ricordo che e' la seconda volta nella nostra storia: non erano completi, erano rinforzati da alcuni ragazzini, ma i due forti della nazionale A c'erano. Ma non c'e' stata partita.
Partita che invece c'e' stata, eccome, sia con Lubjana (poi vincitrice del torneo) a cui abbiamo recuperato un gol prima di cedere a poco dalla fine, sia con Kranj, anche qui con un gol negli spiccioli di partita. Due partite aperte, con ribaltamenti di fronte ed occasioni anche per noi, non due assedi con 6 giocatori sdraiati sulla linea di porta a respingere le bordate avversarie con quello che capita. In piu', e questo e' il dato nuovo, loro ci temono, li ho visti tirati, prima delle partite, li ho visti fare melina buttando il disco fuori volontariamente o rallentando la ripresa del gioco per far passare gli ultimi momenti di partita. La prossima volta noi sappiamo di poterli battere e loro sanno che potrebbero perdere. Sara' diverso, completamente diverso. L'aspetto psicologico e' importante quanto quello tecnico.

Passimao alla parte tecnica.
1. Compattezza e completezza di squadra
Mai avuto una squadra cosi' forte e compatta. 11 persone (compreso il recuperato Cillo) che giocano assieme, che si allenano con media costanza, che hanno gia' un po' di esperienza. Nessun brusco calo al momento delle sostituzioni, ne' flessioni di rendimento nell'arco della partita. Continuare a giocare assieme fa crescere velocemente il gruppo.

2. Fitness
L'allenamento comincia a sentirsi. Ancora si puo' crescere e sicuramente non sarebbe sufficiente ne' per le squadre che ci saranno ai mondiali, ne' per una durata di 30' a partita, ne' per i 15 giorni dei mondiali, ma confrontandoci con gli sloveni, che probabilmente non hanno l'obiettivo dei Mondiali, si nota che ormai abbiamo la stessa presenza sul fondo, alcuni dei nostri sono in grado di superarli in velocita', mentre raramente scappano in contropiede (piu' per disposizione tattica difensiva sbagliata che per velocita' assoluta).

3. Tecnica individuale
Si cominciano a vedere frequenti tentativi di dribblare un avversario o di guadagnare spazio con un movimento tecnico. Anche qui c'e' molto da fare, ma in passato non si sapeve bene cosa fare quando ci arrivava davanti un avversario, ora si prova a muovere il disco.

4. Pressione difensiva
E' la cosa migliore. Costante, continua, in certi momenti asfissiante. Nessuno e' mai riuscito a fare il suo gioco in tranquillita' contro di noi, non si sono viste azioni belle, pulite, semplici, ma spesso determinate dal fatto che non si attaccano gli avversari. Invece tutti si lanciano adosso agli avverari col disco, forse a volte in modo un po' garibaldino, ma certamente generoso. Il difetto e' che si rischia di perdere la posizione, il vantaggio e' che si mette l'ansia agli avversari. Questoi ne vengono fuori solo se hanno FB molto forti,come Lubjana e Kranj, che riescono ad variare il gioco molto piu' di quanto sia in grado di farlo io, rilanciando l'azione da un lato o dall'altro e cercando il pertugio nellle ns maglie difensive.

Su cosa lavorare.

1. gioco di squadra
Ancora molto male quando abbiamo il disco e dobbiamo creare un'azione che non si conclude immediatamente con 1 passaggio smarcante. Ovvero, si vedono buone azioni a due, contropiedi, supporti nell'area di porta, ma non c'e' un buon equlibrio tra spinta in avanti e alleggerimento indietro per variare il gioco cambiando lato o direzione della diagonale d'attacco. Si e' visto qualche sprazzo (ricordo un paio di questi cambi fatti da Ric), ma ancora troppo poco. Vero che e' stata una scelta tattica spingere piu' in avanti dato che il campo era molto stretto (8-9 mt), ma cosi' si perdono troppi dischi e il possesso si ha in poche occasioni.
Evidente e' stato nella partita finale contro le debolissime ragazze in cui, tolta la velocita' e la forza per scelta, non siamo stati in grado di far girare il disco attorno alla loro difesa con sufficiente velocita'. Fino ad incastrarci in un angolo e venire li' irretiti per gli ultimi 2 minuti incapaci di riaprire il gioco. La tendenza a ributtare il disco da dove e' venuto e' troppo forte, dovremo lavorarci sopra. Penso faremo qualche partita senza pinne ad 1 campo per sviluppare maggiormente la posizione e la velocita' di passaggio.

2. Pressione offensiva delle ali
Lo spostamento di Marco in avanti ha dato piu' peso e velocita' all'attacco, ma bisogna che gli altri attaccanti migliorino ancora come velocita', come presenza sul fondo e, tutti, come controllo del disco. In pratica un'ala deve guadagnare spazio, ovvero deve portare il disco piu' avanti possibile e poi passarlo a qualcun altro prima di perderlo. Se non si e' veloci, se non si controlla bene il disco, se non si e' in posizione per ricevere il passaggio al momento giusto, non si guadagna spazio. Compiti dell'ala: migliorare lo scatto, migliorare il controllo del disco, migliorare la posizione (il momento) sul fondo.

3. Rotazioni difensive
Sono andate migliorando nel corso del torneo, ma vanno assai male. deve migliorare l'affiatamento e calare la generosita' e l'ansia di aiutare. Un attaccante e' generoso, un difensore e' furbo. Se un difensore e' troppo generoso, nel senso che va ad aiutare dove non e' la sua posizione, non e' poi ingrado di coprire quando tocca a lui. La disposizione a 7 in difesa deve essere mantenuta, con i 3 difensori che si coprono le spalle intervenendon nella sequenza prestabilita a seconda della zona di campo. Molto bene il supporto alle ali, ma poi subito SPRINTARE INDIETRO per recuperare la posizione giusta. Troppo spesso difendiamo a 2 e non a 3.
Inoltre bisogna imparare a seguire i giocatori senza palla e vedere dove si posizionano (soprattutto se sono sul fondo, a mezz'acqua o si preparano ad immergersi) e andare a coprirli, perche' il disco arrivera' li' e dopo puo' essere tardi. Comunque come regola generale va ricordato che l'intervento difensivo e' efficace se condotto quando il giocatore si sta ancora sistemando il disco, ovvero un attimo dopo che l'ha ricevuto, una volta che alza lo sguardo e' tardi perche' puo' dribblarvi o passare.

Conclusioni
C'e' ancora da fare parecchio ma siamo sulla strada buona. Non sprechiamo tutto con un abbandono natalizio: dispiacerebbe a tutti ritrovarsi a Kranj a meta' gennaio a prendere di nuovo delle gran bancate e dover ricominciare l'inseguimento. Il minimo per tenersi in forma in queste 3 settimane fino all'epifania e': 1 volta con le pinne, 1 volta senza, 1 volta a correre (per chi non corre 2 senza pinne). Mangiate finche' vi pare, ma poi smaltite con adeguato moviemento (correte, nuotate, fate pesi, trombate, pero' solo con ritmo e lena:pensate che l'occhio del Colonnello vigila severo su di voi in ogni occasione, anche le piu' intime...). Sta sera portero' in piscina bilancia e plicometro (misuratore del grasso corporeo) per juna verifica prenatalizia. Domani ore 21 visione collettiva de "La grand Bouffe", che tanto non saprete cos'e' , ma, in soldoni, e' un film in cui un gruppo di persone decide di suicidarsi abboffandosi a morte. A seguire documentari sul Biafra e le carestie in Eritrea.

Il Colonnello

 

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