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marco alessandrini:

Che dire? Incredibile! Forza fisica, resistenza, vis agonistica. In piu' una presenza fuori dall'acqua, dove, e questo e' l'unico difetto, sostava troppo poco.

cristiano preto:

Grande cuore, tenacia. Ha dato tutto e forse qualcosa in piu' anche se i limiti tecnici e fisici sono ancora molti

giacomo cesari:

Tutti convinti delle sue potenzialit� di gioco, ma anche dell'essere ben lontano dall'eprimerle. Carente le voglia di giocare, almeno in acqua.

fabrizio balboni:

Ha accettato il suo ruolo di seconda linea senza creare problemi. In campo manca ancora di incisivit� e cattiveria.

gianluca rodolfi piccari

Il Duca Bianco � stato una delle sorprese piu' liete: ha mostrato grande forza fisica ed intelligenza per migliorare: partito da riserva ha terminato tra i riferimenti. Futuribile.

danilo facchini:

Ha rivestito  il suo ruolo di seconda linea e di jolly, spostandosi dall'attacco alla difesa. Il gap tecnico fisico e' ancora troppo alto.

riccardo masetti:

E' arrivato un po' appannato all'appuntamento piu' importante. Ha dato intelligenza e solidita' alla difesa, ma la cattiva condizione fisica si e' fatta sentire. La sua rettezza morale ha costituito un momento di svolta nella nascita di una squadra vera.

fabrizio fanti:

L'uomo di questo europeo. Migliorato tantissimo tecnicamente e fisicamente. ha segnato, scattato e  lottato con tenacia. Il suo corpo decorato di ciccatrici dovrebbe essere l'esempio per la squadra futura; la sua fuga con gol contro l'Ungheria e' stata la scossa che ha fatto riprendere la squadra. Gli � mancata l'esperienza dei tornei dello scorso inverno.

giorgio trotter:

Come arbitro e' arrivato a rappresentarci al meglio internazionalmente, come giocatore vogio ricordare la sua rincorsa vittoriosa all'ala olandese lanciata verso un sicuro gol.

moreno sanguin

Il Capitano � stato straordinario. Infaticabile in campo; realizzatore, smistatore  e aiuto alla difesa. Una presenza anche fuori campo. Avrebbe potuto scattare di piu' qualche volta, ma il coach e' incontentabile.

giacomo pallotti:

A Bologna lo sognavamo gi� trascinatore della squadra, ma 21 anni comportano anche qualche svantaggio. Ha patito la tensione di un europeo e di gare importanti, ma e' progressivamente riuscito a mostrare quelle buone doti che faranno di lui leader del futuro.

leone tarozzi:

Come allenatore e' positivo l'aver messo insieme una squadra piu' unita rispetto a quella dello scorso anno, con un gioco che � andato progressivamente migliorando. Come giocatore, il Colonello ha pagato fisicamente lo stress fisico/emotivo dell'ultima settimana risultando sotto alle attese in molte partite.


La squadra

UN CAMBI.JPG (31720 byte)

Se il paragone viene condotto con la squadra dello scorso anno il giudizio � certamente positivo: unit� del gruppo e maggiore concentrazione sul torneo i due aspetti piu' evidenti.

La difesa � migliorata molto, anche se � ancora difficile apprezzarlo attraverso i risultati, dato che ai mondiali del 1998 le squadre  giochicchiavano con noi. Certo quest'anno gli abbiamo richiesto un impegno maggiore. L'attacco � ancora troppo fondato sulle iniziative individuali: la grande fuga solitaria che porta al gol spetacolare. Pochi sono stati i gol frutto di azioni corali.

Se a difendere siamo migliorati (l'intera squadra, non solo la linea difensiva) , molto deve essere fatto per utilizzare  meglio i momenti in cui abbiamo il possesso del disco, quando noi costruiamo il gioco (anche qui sia la linea difensiva che quella offensiva). Si paga la troppa facilit� con cui siamo abituati a segnare quando si gioca tra noi  dove basta un buon passaggio e uno scatto di 4-5 mt. Ad alto livello e' solo l'inizio dell'azione, poi bisogna che la squadra la sostenga  coralmente.

Carente e' la grinta: con la Spagna  abbiamo impiegato un tempo e mezzo a scioglierci, a smettere di temere e subire gli ispanici e negli ultimi 5 minuti abbiamo quasi ribaltato il risultato solo attingendo a risorse nervose superiori. Ma anche in quei momenti si � notata una grande differenza tra i vari componenti della squadra con alcuni giocatori a schiumare di rabbia ed altri troppo avulsi dal gioco. Sono pressoche' certo che senza gli urli costanti, i richiami, gli scossoni, anche contro l'Ungheria avremmo faticato nella finale 7-8 posto. Certo trovarsi 2-0 dopo 1 minuto a reso tutto piu' semplice.

Altro discorso carente l'aspetto fisico. Il nostro Hockey � "subacqueo", se non si riesce ad andare sott'acqua non si partecipa al gioco, soprattutto quando l'acqua e' profonda 2.20 mt. Chi non � in grado di fare almeno 15 ripetute da 25 metri in 7' e 30", partecipa solo occasionalmente al gioco e costringe gli altri ad un superlavoro che si conclude quasi sempre con un gol subito o con uno non realizzato. E' stato evidente. Se velocit�, resistenza sui 30 minuti e tecnica individuale sono molto migliorate e ci hanno portato allo stasso livello di gran parte delle squadre del gruppo B, sull'apnea esiste un gap molto ampio che fa si che Yugoslavia, Spagna, eccetera abbiano sempre almeno 1-2 giocatori sott'acqua in piu' di noi. Ed ecco che e' sufficiente un solo errore per subire un gol, mentre per realizzarlo dobbiamo sudare 7 camicie.

Infine il controllo del disco: muoverlo senza guardarlo per osservare la disposzione della squadra e degli avversari � fondamentale e ancora lo facciamo troppo poco perch� ridotta � la nostra propensione a passare il disco rapidamente, senza insistere a lungo in azioni personali.

Concludendo:

  1. apnea
  2. gioco di squadra
  3. grinta/voglia di vincere
  4. controllo del disco

sono le 4 strade su cui dovremmo concentrarci nei prossimi mesi.

 

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