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       #7 NATE ARCHIBALD      
  1 NBA CHAMPIONSHIP WITH THE  BOSTON CELTICS

THE STORY
Nate Archibald � stato l'unico giocatore della storia a guidare la NBA in punti e assist nella stessa stagione. Ma la consacrazione la trov� a Boston nel 1 981 quando port� i Celtics al titolo. P�ccolo, leggero, fragile Nate � stato probabilmente il miglior penetratore contro la difesa schierata nella storia del basket NBA. La sua carriera termin� a Milwaukee, fu anche MVP dell'All Star Game 1981.

 Quando i campi d'asfalto, i cosiddetti playground di New York sfornano un piccolo playmaker, bravissimo a spezzare in due una difesa, a passare la palla sempre nel posto giusto, il termine di paragone � sempre e solo Nate "Tiny" Archibald. Innamorato del basket come pochi, sempre pronto ad allenarsi, a giocare divertendosi, al punto che ancora milita in squadre di vecchie glorie, Archibald, detto "Tiny" sottile, per la sua struttura fisica esilissima (peso forma 70 chili distribuiti su 180 centimetri) crebbe a New York City, nella giungla d'asfalto del Bronx dove frequent� la DeWitt Clinton High School diventando una specie di mito per le generazioni future, quelle dei vari Rod Strickland, Mark Jackson, Kenny Anderson e, adesso, Stephon Marbury. Carente nei voti scolastici, scelse l'Arizona Western Junior College ma dopo un anno (29.5 punti per gara) si trasfer� al Texas El Paso, all'indomani dell'ascesa di questo college ai vertici della nazione con la vittoria su Kentucky nella finale NCAA (quando si chiamava ancora Texas Western) un successo che cambi� la storia del basket perch� era la prima volta che un quintetto tutto nero sconfiggeva una formazione tutta bianca. Archibald gioc� tre anni a UTEP, con 20 punti per gara, conquistandosi la scelta numero 19 nei draft del 1970. A chiamarlo furono i Cincinnati Royals.

La sua carriera non � stata baciata dai successi come talento e dedizione avrebbero giustificato. Il fatto � che Archibald si � trovato nella squadra giusta troppo tardi, a Boston nei primi anni '80, quando ha vinto il titolo NBA. In compenso ha potuto sciorinare tutto il proprio talento soprattutto offensivo nella prima parte di carriera quando pure si � trovato appiccicata addosso l'etichetta di giocatore egoista per non dire perdente. Scambiato tre volte, ha cominciato a Cincinnati ma ha vissuto il trauma del trasferimento della franchigia a Kansas City, poi � stato girato ai Nets (per Brian Taylor, Jim Eakins e due prime scelte) e da questi a Buffalo (per George Johnson e una prima scelta). Tutte squadre perdenti, al punto che, arrivando a Boston, nel 1978, aveva un totale di 6 partite di playoff in carriera e andava a giocare in una grande franchigia in grosse difficolt�. Tutto quel che Archibald portava ai disperati Celtics di quell'anno erano numeri di altissimo livello e l'inclusione nel primo quintetto NBA nel 1973, '75 e '76, nel secondo nel 1972, ma anche un gravissimo infortunio che gli imped� di giocare nei Braves. Salt� infatti tutta la stagione 1977-78 per la rottura del tendine d'Achille. Nel 1973, quando giocava a Kansas City-Omaha, fu primo nella Lega in punti (34 per gara) e assist (11.4 a partita), impresa rimasta unica nella storia. Nei suoi anni a Kansas City fu allenato da Bob Cousy, che gli insegn� l'arte del playmaker. E certo una telefonata di Cousy ad Auerbach contribu� non poco a mandarlo a Boston nel 78. A parte l'infortunio, Nate non sembrava il giocatore classico da Celtics, troppo protagonista, forse anche troppo individualista  e con pochi attributi. Sbagliato! Archibald doveva solo trovare la squadra giusta, i compagni giusti. Nel 1978-79 i Celtics erano una squadra terribilmente mediocre e lui si fece travolgere dalla mediocrit�, ma l'estate successiva arrivarono Larry Bird e Robert Parish e non solo Nate increment� i propri numeri raddoppiando gli assist (da 4 a 8), ma i Celtics sfiorarono l'accesso alla Finale NBA. L'anno dopo, stagione 1980-81, Archibald recit� davvero da protagonista. All'All Star Game fece 9 punti e 9 assist assicurandosi il trofeo di MVP, nei playoff fu l'uomo chiave della vittoria dei Celtics sui Sixers, in una serie in cui Boston aveva il vantaggio del fattore campo solo per aver vinto l'ultima gara di regular season, proprio contro Phila, grazie a due tiri liberi di Archibald. Nei playoff Phila and� avanti 3-1 solo per farsi rimontare e perdere in 7 gare. Contro Houston, Boston vinse 4-2, Bird fu nominato MVP ma Archibald era stato determinante: "Nessuno mi d� la palla al posto giusto nel momento giusto come Nate" disse Larry premiando il piccolo Nate che nei playoff ebbe 15.6 punti per gara con 6 assist e l'80.9% nei tiri liberi. Archibald ha giocato cinque anni a Boston, poi venne rilasciato a 35 anni di et� nel luglio del 1983, pochi giorni dopo firm� con Milwaukee da free-agent per un'ultima stagione importante. Gioc� per� solo 46 partite, non riusc� a entrare in campo nei playoff per un infortunio e sulla sua carriera cal� di fatto il sipario.

Nato il 2 settembre del 1948 a New York, � stato MVP dell'All Star Game del 1981 ma ne ha giocati ben 5 e nel 1975 segn� 27 punti con 10 su 15 al tiro e 6 assist. E' stato incluso tre volte nel primo quintetto NBA (1973 1975, 1976), due volte nel secondo (1972 e 1981), � stato capocannoniere nel 1973, l� negli assist nel 1973, stagione individualmente magica durante la quale fu anche il giocatore pi� utilizzato nella Lega (3681 minuti), quello con pi� canestri, pi� tiri, pi� tiri liberi fatti e tentati. Il suo stile di gioco molto verticale gli procurava valanghe di tiri liberi. Capeggi� la Lega in questa statistica anche nel 1974-75. Dotato di un primo passo bruciante, velocissimo, il suo pezzo forte era il penetra e scarica. Pativa i contatti fisici perch� leggero ma era davvero il suo unico difetto. Passando da squadre perdenti a Boston, seppe rinunciare alle responsabilit� realizzative per essere pi� organizzatore, cos� a Boston non ha solo vinto il titolo NBA ma offerto la versione pi� autentica del proprio talento. Un piccolo grande uomo, ecco quel che era Archibald, eletto nella Hall Of Fame nel 1990 ma asceso alle glorie della leggenda vivente molto tempo prima, tra i playground con le retine di ferro del Bronx.
(Fonte: American Superbasket)

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